Lo sbocciare del talento di Michael Jackson e il crepuscolo di un anziano scrittore del Sud. L’uragano Katrina e un weekend a Disney World con l’intera famiglia. Questo è un vero viaggio americano, ma in un’America nuova e diversa.
«La più importante raccolta di saggi e reportage dall’uscita di Una cosa divertente che non farò mai più di David Foster Wallace. La scrittura di Sullivan è una coerente e sorprendente miscela di erudizione e colore locale, di linguaggio biblico e popolare» (The New York Times Book Review).
In questo libro tutto è stato visto, ascoltato, e soprattutto vissuto, non c’è nulla di inventato. Le storie della gente comune, i segreti di celebrità inarrivabili e di oscure personalità del passato, i dettagli di eventi apocalittici che travolgono il territorio e le persone.
Scrittore e reporter errante, Sullivan ci presenta vicende e personaggi che sfiorano l’incredibile: da Constantine Rafinesque, eccentrico genio del diciottesimo secolo che inventò dal nulla la preistoria del nuovo mondo falsificandone le prove, a Mister Lytle, un anziano e stravagante letterato simbolo di un’epoca ormai trascorsa. Da un festival di «rock cristiano» frequentato da migliaia di devoti e giovanissimi fan, alle serate trascorse in Florida a chiacchierare con i protagonisti di un reality televisivo che sfruttano la loro declinante celebrità in tour di discoteche e locali minori.
Sullivan indaga in modo memorabile gli anni formativi di due grandi star della musica pop, Michael Jackson e Axl Rose dei Guns N’ Roses, poi si sposta sulla costa del Golfo durante l’uragano Katrina e si spinge fino in Giamaica a scovare l’ultimo musicista della band di Bob Marley. Sulla spinta di una vorace curiosità Sullivan si è immerso nella realtà del presente, nella cultura popolare, nelle tendenze underground, nelle tradizioni storiche e letterarie del suo paese, e racconta gli americani e l’America con l’energia di Hunter Thompson e l’arguzia e l’erudizione di David Foster Wallace, in un’opera considerata tra le più raffinate e innovative degli ultimi anni. Da queste storie, da questi reportage, emerge un ritratto inconsueto di un paese che a partire dall’Undici Settembre, dopo i fallimenti della politica estera, con il declino progressivo della propria influenza sul mondo, è cambiato in modo radicale. In una prosa sempre sorprendente si delinea una nazione ripiegata su se stessa, sulla propria diversità, sulla propria eccezionalità, che torna per noi a essere enigmatica, come segnata da un affascinante e arcano provincialismo in cui si celano le origini e i segreti di cose e persone, che si tratti della difficile famiglia Jackson del talentuoso Michael o dei paesini sperduti da cui provengono i famosi e gli ignoti, accomunati in fondo dalle stesse ambizioni, dal medesimo urlo di rivolta, dalla nostalgia di quel destino felice che sembrava la promessa gloriosa e utopica dell’American Dream.
6 Febbraio 2014
Il contesto n. 44
324 pagine
EAN 9788838931123
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
John Jeremiah Sullivan è nato a Louisville, Kentucky, nel 1974. Collabora con il New York Times Magazine ed è editor della Paris Review. Ha esordito con Blood Horses, un resoconto storico e culturale dell’industria delle corse dei cavalli.
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