La strage di un'umile famiglia contadina, la falsa accusa, il complotto, sullo sfondo dell'immane opera del traforo della Thullie. Ma una antica canzone ha conservato, nei secoli, la verità.
Nel cuore di una canzone del sedicesimo secolo, conservata come in uno scrigno geloso, c'è la storia fosca e triste che questo libro racconta. Quattro omicidi, di una povera famiglia di pastori, tra cui una fanciulla in fiore, Floretta. Ne è accusato Colombano Romean, un maestro minatore provenzale sfidato a realizzare da solo l'opera immane del traforo della Thullie che ancora si ammira in val di Susa. «A cantarmela» scrive l'autore «in uno sperduto alpeggio alle pendici del monte Bellavarda, fu una anziana donna allora più che ottuagenaria, che tutti chiamavano semplicemente Ghitin. La canzone appariva estremamente corrotta nel linguaggio, con ampie contaminazioni. Era poi mancante di alcune parti, che la donna sostituiva con un allegro canterellare, benché la storia narrata fosse in realtà estremamente triste e cruenta». Guidato dalle strofe e dagli archivi, Perissinotto svolge un'inchiesta e, con la materia degli indizi restituiti dalla storia, plasma questo racconto. Che è un giallo, che contiene un complotto di brutale prepotenza e una falsa accusa, ma che consegna a chi lo legge uno strano effetto oltre la tensione dell'intreccio. Come un apologo sul tempo che passa e sulla vanità delle opere degli esseri umani.
1 Gennaio 2000
La memoria n. 475
224 pagine
EAN 9788838916106
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Alessandro Perissinotto (Torino, 1964) insegna nell'Università di Torino. Con questa casa editrice ha pubblicato i polizieschi L'anno che uccisero Rosetta (1977) e La canzone di Colombano (2000).
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