I gioielli di Madame de***

I gioielli di Madame de***

Lingua originale: francese
Traduzione di Ugo Dettore
Titolo originale: Madame de
Nota di Nathalie de Sainte-Phalle

«Madame de *** nascondeva così al marito l'ammontare dei conti che doveva pagare. Dopo alcuni anni di questo gioco, si trovò di fronte a debiti ingenti che dapprima la turbavano, poi le diedero un senso di angoscia e infine una vera disperazione. Non osò parlarne al marito, tanto più che gli mentiva da lungo tempo ed egli era sempre stato generosissimo con lei. Non volendo perdere né il suo prestigio davanti a lui, né la fiducia di cui egli la credeva degna, pensò di poter superare la situazione solo vendendo segretamente un gioiello. Cercò fra i suoi astucci e ...».

Ricca e di nobile famiglia, con poca fiducia in se stessa (tanto da far incidere sulla sua pietra tombale, a mo di epitaffio, l’invocazione: ‘Aiuto!’), più volte sposata e amante di molti uomini importanti (nel campo della cultura: Saint-Exupéry, «il fidanzato per finta», Orson Welles, André Malraux che la incoraggiò a scrivere), di cultura e ambiente internazionale, Louise de Vilmorin non doveva essere di quelle scrittrici con difficoltà a pubblicare. Del resto, lei stessa - per il senso della misura di chi frequenta grandi scrittori, o per vezzo aristocratico - diminuiva ogni volta che poteva le sue opere, diceva di essere «solo una firma»; e dichiarava di aver letto pochissimo (e chissà se tra questi pochi vi era quel racconto di Cechov, Un’opera d’arte, su di una persona che non riesce in nessun modo a separarsi da un oggetto). Ma nel 1951, alla pubblicazione de I gioielli di Madame de***, fu grande il successo, e la critica ne parlò come di un capolavoro. Non sembra scritto nel nostro secolo, o, se lo sembra, appartiene a quella letteratura rarefatta in cui tutto si concentra intorno a un legame, esteriore eppure inesorabile come un destino, che avvince pochi personaggi. Niente psicologia, ambientazione scarna fuori dal tempo, scrittura aggraziata ed elegante nel rigore preciso: piccoli accidenti, minuscoli spostamenti finiscono col comporre un disegno, innocente nei suoi dettagli, malvagio nell’assieme. Madame de *** tenta di liberarsi di un paio di orecchini da cui, evidentemente, la sua vita non può separarsi; e la prima innocua bugia dà luogo a un vortice, a ogni ciclo più infausto, dominato dai suoi gioielli che indiscretamente le ritornano in mano.

1993

La memoria n. 296

88 pagine

EAN 9788838909900

Non disponibile

Autore

Louise de Vilmorin (Verrières, 1902-1969) dopo il primo romanzo, Sainte-Unefois (1934), ha scritto poesie, racconti e romanzi, tra cui Le lit à colonnes, Julietta. Animatrice di salotti letterari e mondani, il «pot au feu» - così era detta la serata domenicale  nel «Salon bleu» del suo castello - riuniva scrittori artisti musicisti e cineasti. Numerosi i film tratti dai suoi romanzi. Da I gioielli di Madame de *** (pubblicato da questa casa editrice nel 1993) Max Ophüls trasse un film con Vittorio De Sica e Danielle Darrieux. Sellerio ha pubblicato anche La lettera in un taxi (2000).

Altri titoli in catalogo

Suggerimenti

Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche:

X

Suggerisci il libro ad un amico

Caro lettore, inserisci i tuoi dati e quelli di una persona alla quale desideri inviare questa segnalazione. Puoi inoltre aggiungere un messaggio per personalizzare la e-mail.

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽

X

Inviaci la tua recensione

Caro lettore, se desideri puoi inviarci la tua recensione di questo libro e condividerla con altri lettori.
I contenuti inseriti in questa pagina saranno pubblicati sul sito nei prossimi giorni, previa valutazione dell’editore.

Massimo 1800 caratteri

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽

X

Scrivi all’autore

Cari lettori, se volete scrivere ad uno dei nostri autori saremo lieti di inoltrare le vostre lettere.
Tuttavia, vi ricordiamo che non possiamo assicurarvi una risposta.

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽