La moglie che ha sbagliato cugino

La moglie che ha sbagliato cugino

Nota di Tano Gullo

Due cugini siciliani, nome e cognome identici, ma del tutto diversi nel fisico, nell’ingegno e nel modo di concepire la vita, decidono di scambiarsi le parti. Un romanzo divertente, paradossale, ricco di un umorismo fulminante.

«Noi abbiamo più il gusto dell’ingiuria che il senso della satira, nella nostra tradizione c’è la beffa, non lo scherzo» scriveva Enzo Biagi di questo romanzo del 1966, e definiva lo scrittore, notissimo autore, allora, di varietà televisivi: «Un siciliano che scrive come un inglese». Intendeva dire che Umberto Domina praticava un umorismo poco italiano, appunto, fatto di battute di dialoghi e situazioni, e non di macchiette, della scuola di Achille Campanile e simile a quello di Marcello Marchesi (con cui spesso lavorava assieme). Un umorismo di testa e di intreccio, ottimista, capace di resistere brillantemente alla dimensione del romanzo, com’è questa storia di sostituzioni e imbrogli di due siciliani trapiantati a Milano che si scambiano i ruoli e le mogli. Entrambi Liborio Cappa, l’uno odia il successo, le amicizie altolocate e gli elettrodomestici, ma è un genio creativo naturale particolarmente adatto alla rapidità e all’assurdo che il boom economico sta imponendo al gusto e lo tormenta una moglie che aspira a ciò che lui disprezza; l’altro manca di genio ma possiede ambizione e ha una moglie ricca che lo lascia in pace. Troveranno come combinarsi e come gabbare il mondo, senza male per nessuno. Mondo che è quello del miracolo economico, dei mobili di plastica che rimpiazzano le antichità, delle automobili usate anche per andare a comprare le sigarette, delle scomodissime urbanizzazioni futuribili, dei cibi in scatola al posto della buona cucina, del salutismo vanesio e perdigiorno; di tutto questo Domina avverte per tempo, in presa diretta, il formidabile potenziale comico e l’effimera durata, però ne registra l’intrinseca allegria e non l’angoscia. E ne inscena una esilarante parodia, che di quei tempi speranzosi e del loro sentimento restituisce il profumo autentico, come e più di un documento o una testimonianza.

2008

La memoria n. 738

220 pagine

EAN 9788838922688

Non disponibile

Autore

Umberto Domina nato ad Enna nel 1922 e morto nel 2006 a Milano, dove si era trasferito giovanissimo, è stato un notissimo autore di programmi radiofonici e televisivi, alcuni in collaborazione con Guido Clericetti e Marcello Marchesi. Umorista di situazioni surreali, ha scritto una quindicina di romanzi ottenendo per due volte la Palma d'oro al Salone dell'umorismo di Bordighera.

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