L'Ora dei ricordi

L'Ora dei ricordi

Nota di Marcello Sorgi

«Ognuno di noi giornalisti ha la sua storia personale (banale ovvero straordinaria), ma sono pochi quelli la cui storia personale si intreccia con la Storia» (Igor Man).

Verso la metà degli anni Sessanta a Palermo, nel Borgo Vecchio, il quartiere marinaro che abbracciava con i suoi vicoli e i suoi catoi l'umanità brulicante appena discesa dalle navi di un grande porto mediterraneo ancora in piena attività di traffici, fu uccisa a coltellate nel suo letto una prostituta e il suo innamorato algerino. Un fatto di sangue e di amore, scabrosissimo per i tempi che ancora credevano di mascherare col termine «mondana» la vergogna del mestiere. Il caso della «mondana del Borgo» Maddalena, così si chiamava, fu raccontato dal giornale «L'Ora» con tutto il clamore della cronaca nera e scandalosa. Ma anche con una tenerezza, con un'umanità, con un'assenza di moralismo e di pregiudizio, con una poesia, insomma, che chi era ragazzino allora sentì fresca come il preannuncio di un nuovo vento di libertà: quel vento che pochissimo dopo avrebbe corso le canzoni di De André. Il giornale «L'Ora» di Palermo, quotidiano del pomeriggio, era anche questo: oltre le battaglie e le campagne contro la politica locale più vergognosa dell'Italia del tempo, oltre le prime denunce contro la Mafia impronunciabile perfino del nome, oltre i celebri reportage, oltre le rubriche tenute da intellettuali pronti a diventare tra i più influenti del paese. Vittorio Nisticò, il leggendario direttore di allora, in queste pagine racconta il pathos di quegli anni. Sono pagine estratte da un volume più vasto uscito anni fa, Accadeva in Sicilia. Gli anni ruggenti dell'«Ora» di Palermo: una storia del giornale con una raccolta antologica di articoli, dove avevano funzione di introduzione. E sono pagine che meritano lo spazio proprio e la riconferma di una pubblicazione a parte, di questo libretto, perché contengono qualcosa di più di una cronaca, per quanto con tutto l'interesse dell'autobiografia. Riescono a rappresentare la gioia di esserci, la sete di nuovo della gente di un'epoca nuova che si apriva. Hanno, cioè, la forza immaginativa del romanzo.

Autore

Vittorio Nisticò, calabrese e siciliano di elezione, direttore per oltre venti anni de «L'Ora» di Palermo. Ritornò (dopo una breve parentesi romana alla direzione di «Paese sera»), ma stavolta per un incarico molto diverso e in un momento molto drammatico: presiedere la cooperativa costituita dai suoi ex redattori per salvare il giornale dalla chiusura assumendosene la gestione diretta. Di Nisticò questa casa editrice ha pubblicato L'Ora dei ricordi (2004).

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