«Scrittore di immaginazione e di umorismo; erede giocoso e capriccioso di Ramón Gómez de la Serna»: la critica ispanica definisce il barcellonese Enrique Vila-Matas, inventore di meccanismi e dedali narrativi, più che semplice raccontatore di storie.
«Scrittore di immaginazione e di umorismo; erede giocoso e capriccioso di Ramón Gómez de la Serna»: la critica ispanica definisce il barcellonese Enrique Vila-Matas, inventore di meccanismi e dedali narrativi, più che semplice raccontatore di storie.I Suicidi esemplari iniziano nel prologo con l'immagine di un vagabondo di Fez, Marocco, che segnava di strani graffiti le case della città, occorrendogli per orientarsi una mappa personale, non ordinaria; si chiudono con l'ultima lettera del poeta portoghese Mário de Sá-Carneiro, l'amigo de alma di Pessoa, che annuncia il suicidio forse più gratuito, meno terrestre, più letterario tra i suicidi noti. Di dieci, ignoti, suicidi Vila-Matas finge in questo libro la cronaca: in dieci città diverse, di uomini non illustri che cercavano nella vita «estraña y hostil» una mappa privata. Non per sfuggire dolori e disperazioni, ma praticando un'arte di scomparire che ha nel suicidio, commesso o devotamente contemplato, il perfezionamento.
1 Gennaio 1994
La memoria n. 314
196 pagine
Fuori catalogo
Enrique Vila-Matas (Barcellona, 1948), è autore di un’ampia opera narrativa iniziata nel 1973 con Donna allo specchio che contempla il paesaggio, e che include una decina di romanzi (tra gli altri: L’assassina illustrata, 1977; Non vado mai al cinema, 1982; Impostura, 1984; Una casa per sempre, 1988). Tradotto in diversi paesi europei; in Italia, Storia abbreviata della letteratura portatile (1985) è stato pubblicato da questa casa editrice nel 1989.
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