Tre donne di razza

Tre donne di razza

Lingua originale: francese
Titolo originale: Trois femmes de race
A cura di Anna Maria Rubino

Figure di donne «di un'altra razza», ma anche di razza, di valore (e di valore anche perché altra radice - altra «razza» - lo nutre).

«Poiché non mi sono mai rifatto al 'realismo socialista' - scrive Etiemble di questi racconti - né, peraltro, al suo fratello gemello il 'realismo borghese', non ho resistito al piacere dell'anacronismo in Dolores e Su due fiori di canna indica. Quando visitai il convento sconsacrato che mi dette l'idea di Dolores sapevo che le meticce d'Indio avevano, allora, il diritto di entrare nei conventi della Repubblica messicana; ma, poiché questo privilegio era loro negato dal Cinquecento all'Ottocento, mi è parso del tutto legittimo prorogare di qualche decennio uno statuto ormai non più in vigore. Tanto più legittimo in quanto alcuni fra i Messicani più liberali con i quali avevo fatto amicizia trattavano spesso con disprezzo i meticci, senza neppure accorgersi che i loro figli e i loro nipoti spalancavano sul mondo i loro begli occhioni da Indi, geni dominanti. E se, in Due fiori di canna indica faccio allusione a Terra Amata, luogo che risale a mezzo milione d'anni circa, ma che non era stato ancora portato alla luce quando scrissi questo racconto, è per introdurre più facilmente alcuni degli elementi che palesano il meticciato complesso di cui tutti i miei compatrioti, che gli piaccia o no, sono oggi il frutto». Composti tra il ‘38 e il ‘45, negli anni del nazismo e in soggiorni lontani, sono stati pubblicati da Gallimard recentissimamente, nel 1981: e l’averli riproposti trae forza dal persistere, nei nostri giorni, di «ce péché vraiment capital qu'est le racisme sous tous ses variantes». Il titolo dell'edizione francese, Trois femmes de race, non perde in traduzione italiana il gioco dell'ambivalenza: figure di donne «di un’altra razza», ma anche di razza, di valore (e di valore anche perché altra radice - altra «razza» - lo nutre).

Autore

Etiemble è nato a Mayenne (Francia) nel 1909. La sua vastissima e poliedrica produzione è testimonianza, fra l'altro, di un'eccezionale cultura, di un coraggioso anticonformismo, di una profonda coerenza. Fra le sue opere più note: Il mito di Rimbaud (1952), Igiene delle lettere (1958), Conoscete la Cina (1964), Parlez-vous le franglais? (1964). È morto nel gennaio del 2002.

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