Una coppia di sposi, di estrazione sociale neoborghese, che si odiano di vero amore, escogita un modo sicuro per non separarsi mai... l’uxoricidio!
Un modo per parafrasare questo racconto lungo dello scrittore messicano - e diplomatico, e colto traduttore - Sergio Pitol è questo: una coppia di sposi, di estrazione sociale neoborghese, che si odiano di vero amore, escogita un modo sicuro per non separarsi mai. Periodicamente, ritualmente ma in piena sincerità, tentano l'uxoricidio; e ogni volta, nel corso dei trent'anni della loro unione, sono le circostanze del caso, in cui sempre si nascondono le profonde intenzioni, a sventarne gli elaborati piani. Ma questa novella, di umorismo nero, è anche una parodia: già nel titolo, La vita coniugale, si presenta come una naturalistica fisiologia del matrimonio; il resoconto di una ascesa sociale borghese, che il desiderio imperioso e grossolano di uccidere il coniuge schizza di un baffo surrealistico, buñueliano per così dire.
1 Gennaio 1994
La memoria n. 315
156 pagine
EAN 9788838910333
Sergio Pitol nato a Città del Messico, nel 1933, da famiglia di italiani, diplomatico di professione, ha pubblicato romanzi e diverse raccolte di racconti. È noto anche come autore, nel suo paese, di celebri traduzioni di classici della letteratura inglese e centroeuropea. Questa casa editrice ha pubblicato i racconti di Valzer di Mefisto (1991).
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