Dopo il successo di Nelle foreste siberiane Sylvain Tesson ritorna come narratore. Personaggi al limite, situazioni estreme, coraggio e pudore: l’avventura esotica e sconcertante che può sorprendere chi si abbandona alla vita.
Davanti alle sorprese del destino e agli scherzi della fortuna si può reagire e combattere, sentendosi ebbri e frastornati come una vespa in un bicchiere di vino. Oppure ci si può arrendere, lasciando che la vita faccia il suo corso, scegliendo, magari in modo avventato, di essere pronti a tutto. C’è un termine russo che descrive questo abbandono, «pofigismo»: esprime una rassegnazione disperata ma assieme gioiosa di fronte agli avvenimenti imprevedibili che scaturiscono dall’assurdità del mondo.
È con questo sentimento che i protagonisti dei racconti di Sylvain Tesson si mettono in cammino. Sono marinai, amanti, guerrieri, artisti, viaggiatori, borghesi, vivono a Parigi, Zermatt o Riga, in Afghanistan, nella Jacuzia, nel Sahara. E in uno di quei giorni in cui tutto cambia, quando la vita decide di fare di testa propria, hanno scelto di accogliere e sfidare il fato. Ma forse avrebbero fatto meglio a guardare da un’altra parte.
In «L’eremita» un ingegnere francese su una piattaforma petrolifera si appassiona alla storia del Beato Costantino, che seguendo l’esempio di un famoso eremita aveva vissuto in solitudine e nella fede. «L’esilio» racconta l’emigrazione di Idriss, un giovane nigeriano che cerca di raggiungere l’Europa. Assieme alla famiglia ha messo da parte 5.000 dollari per pagare Yussef, che gli ha promesso di portarlo in Francia, il paese della felicità, o forse del rimpianto del passato. In «La noia» conosciamo Tatiana, che vive con la madre in una città ai confini della Siberia, dove la temperatura scende a meno quaranta. La giovane donna è laureata in letteratura francese, ma a cosa serve Baudelaire in un posto del genere? In «La funivia» due amici terrorizzati dalla prospettiva dell’ennesima serata in famiglia preferiscono passare la notte di Natale a penzolare nel vuoto.
Con i suoi personaggi singolari ispirati da esperienze reali, sospesi tra verità e immaginazione, tra coraggio e pudore, Sylvain Tesson ci racconta le storie di uomini e donne che si sono lasciati andare alle peripezie della vita e hanno scoperto un genere tutto particolare di avventura, non meno esotico e sconcertante di quello romanzesco.
4 Giugno 2015
Il contesto n. 60
196 pagine
EAN 9788838933479
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Scrittore, giornalista e grande viaggiatore Sylvain Tesson è nato nel 1972. Dopo un giro del mondo in bicicletta si appassiona all’Asia centrale, che visita frequentemente a partire dal 1997. Come autore esordisce nel 2004 con un racconto di viaggi, L’Axe du loup. Nel 2009 ha pubblicato con Gallimard Une vie à coucher dehorse nel 2011 è arrivato il grande successo di Nelle foreste siberiane (Sellerio 2012), che ha vinto il Premio Médicis 2011. Con questa casa editrice ha pubblicato anche la raccolta di racconti Abbandonarsi a vivere (2015), Beresina. In sidecar con Napoleone (2016), Sentieri neri (2018), La pantera delle nevi (2020, diventato nel 2021 un film documentario diretto da Marie Amiguet e Vincent Munier) e Bianco (2023).
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