Svegliarsi nel mezzo di una guerra civile: incubo, paradosso o realtà? Il mezzo, comunque, per un viaggio in un paese sospeso verso un rapido cambiamento, in una vita e in un amore. Dalla più nota scrittrice turca di oggi.
Una mattina d'estate, Tuna, trentacinquenne professore di Istanbul, ben ambientato nella élite intellettuale di modi europei di cui è parte, riceve la visita di due ufficiali che lo informano del suo richiamo alle armi, perché è scoppiata la guerra civile. Tuna li segue incredulo. Molto di più lo colpisce, sul momento, il titolo cubitale del quotidiano: Ada, la ragazza amata dall'infanzia è accusata di un assassinio che viene a spezzare il sodalizio di una vita. La notizia è così enorme e tremenda, che, congiunta all'inverosimiglianza della guerra, scuote il suo senso di realtà, e Tuna comincia a dubitare di trovarsi letteralmente in un incubo. Non lo aiutano gli ambigui episodi, gli incontri che sembrano racchiudere significati simbolici legati alla sua vita e a quella generale del suo popolo; e con questa autocoscienza scossa dalle fondamenta si svolge il suo viaggio dentro l'incerto presente della guerra. Via di fuga gli resta la memoria. Con essa ritorna al villaggio sul Bosforo, comunità multietnica, di greci ebrei, turchi, armeni. Lì, assieme ad Ada dai capelli d'ambra, al fratello Aras, a Meric futura consorte, e a tutti gli altri personaggi di quel cosmo variegato, trascorse la parte formativa della vita di Tuna. E i quadri di questa animano dentro il romanzo una vera azione parallela, in cui, alla storia dei quattro amici alla ricerca della felicità, si sovrappone, per trasparenze appena palpabili, allusioni fugaci, la storia della nazione. Come tutte le invenzioni felici, Ada d'ambra, è posseduto da una sua indecifrabilità - accentuata forse dal fatto di venire da una cultura a noi poco nota: e di essere, in quella cultura, il primo grande romanzo di successo scritto da una donna. Vi coesistono una molteplicità di sensi. L'epica attuale di un paese dalle molte svolte, dalle molte vite civili e culturali, che deve riassumerle tutte prima di intraprendere la svolta più radicale. Un specie di metamorfosi kafkiana sulle rive del Bosforo, in cui i segni di un'attesa catastrofe che non trova sfogo, esprimono sottili angosce. Oppure l'analisi visionaria della guerra civile che è dentro di noi. O infine semplicemente è il romanzo dell'amore infinito per Ada d'ambra, e dell'Odissea da trascorrere per ritrovarvi la pace e il ristoro.
1 Gennaio 2003
Il contesto n. 1
564 pagine
EAN 9788838917608
Buket Uzuner è nata ad Ankara nel 1955 e vive ad Istanbul. Scrittrice notissima e apprezzata nel suo paese ha vissuto anche in Nord America ed Europa. Ha scritto racconti, diari di viaggio, e quattro romanzi (con questo, pubblicato nel 1998), ricevendo numerosi premi letterari.
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