Le vicende di un giovane commesso, di sua moglie, del loro bambino. Una famiglia come tante della piccola borghesia tedesca alle prese con le crescenti difficoltà economiche e con lo spettro della disoccupazione. Sullo sfondo una Germania già presa nel vortice che l’avrebbe piombata nel Nazismo.
«È da persone come queste, come i coniugi Pinneberg – modesti pazienti onesti – che sono venuti fuori i nazisti?», induce a chiedersi Beniamino Placido, a commento di E adesso, pover’uomo? Fu pubblicato nel 1932, nella Germania di Weimar già presa nel vortice che l’avrebbe piombata nel Nazismo. Ottenne in pochi mesi vette di vendita altissime, tradotto subito in dieci paesi: tra cui l’Italia dove giunse in una versione edulcorata nel linguaggio, privata di scene pruriginose, alquanto rieducata politicamente. Sul lettore di oggi che sa come andò a finire, il libro fa più o meno l’effetto di un ultimo urlo lanciato ai posteri appena prima che sia caduta la notte. Hans Fallada, l’autore, apparteneva alla tendenza artistica della Nuova Oggettività, un neorealismo che si prefiggeva di corrispondere al desiderio di vedere rappresentata l’esistenza concreta. Ed infatti messa in scena è la crisi del piccolo borghese tedesco, stretto in un disagio angosciosamente privo di percepibili vie di uscita: quasi un come si diventa nazisti, ma con l’intuizione felice di raccontarlo entro la cornice di un romanzo sentimentale. La storia è l’amore di Johannes Pinneberg e di Emma Mörschel, detta Lämmchen, agnellino. Un matrimonio freschissimo, a causa di un’imprevista gravidanza, che comincia subito ad essere letteralmente inghiottito dallo spettro della disoccupazione che porta miseria, smarrimento e minacce alla dignità, mentre il prossimo diventa incomprensibile e lontano. Lui è il kleiner Mann del titolo in tedesco, un «uno di noi», fragile, senza pretese, apolitico, piuttosto vago; Emma è figlia di una famiglia di duri operai socialdemocratici e comunisti, maltrattata in famiglia, commessina, dolce ma ferma. E intorno, gli altri: la famiglia di Emma col fratello spinto ogni giorno in un cupo estremismo; la vedova Scharrenhöfer, la padrona di casa rovinata dall’inflazione; il contabile Lauterbach, arruolatosi nelle SA per rompere la noia; la madre di Johannes Mia, tenutaria di un bordello e il suo spregiudicato amante di buon cuore; il commesso Joachim, del movimento naturista. È il Volk, che al momento sembra avvertire solo risentimento e restituire ostilità, ma che presto Hitler illuderà di essere un unico protagonista: «Ora nessuno doveva più sentirsi in colpa perché non capiva cosa stesse succedendo o perché non partecipava – scrive Ralf Dahrendorf, nel testo che accompagna questa nuova traduzione. – Adesso c’era un ordine nel quale tutte le questioni venivano risolte. Ein Volk, ein Reich, ein Führer».
1 Gennaio 2008
La memoria n. 767
588 pagine
EAN 9788838923388
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Hans Fallada, pseudonimo di Rudolf Ditzen (1893-1947), scrittore tedesco attivo nella prima metà del XX secolo, si è dedicato nei suoi romanzi principalmente a temi a sfondo sociale. Le sue opere sono tradotte in diverse lingue. Questa casa editrice ha pubblicato E adesso, pover’uomo? (2008, 2022), Ognuno muore solo (2010), definito da Primo Levi «uno dei più bei libri sulla resistenza tedesca contro il nazismo», e Nel mio paese straniero (2012).
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: