Dal diario personale delle cose piacevoli o tristi, alle occasioni con personaggi di alta levatura culturale di cui riportare un momento tipico o un capriccio o un motto strano, alla notizia proveniente dal mondo politico o dalla grande storia, al (sempre sobrio) sfogo personale, alla riflessione critica di un pensiero o una lettura o un evento culturale. Queste Agendine di Leonetta Pieraccini sono il ritratto mobile di una famiglia che osserva la cronaca quotidiana che le corre intorno nei decenni di un secolo movimentato.
Nata in una famiglia di possidenti senesi progressisti e intellettuali (un suo fratello maggiore, Gaetano, socialista, medico, fu il primo sindaco della Firenze liberata nel 1945), Leonetta Pieraccini (1883-1977) sposò nel 1911 Emilio Cecchi, uno dei massimi critici letterari e artistici italiani del Novecento, a cui si deve l’introduzione di molta parte della letteratura in lingua inglese che allora si andava conoscendo in Italia. Fin da giovanissima prese ad annotare su dei taccuini i fatti, o per lo più il fatto del giorno, e continuò in questo esercizio quotidiano, originale anche per la scelta della forma, per tutto il corso della lunga vita. Si tratta per la maggior parte di rapidi lampi in cui, con una acuta osservazione, si condensa la cronaca privata o pubblica che di volta in volta le appariva saliente. Leonetta si curava della casa di famiglia – l’appartamento di Corso d’Italia dove i Cecchi abitarono a partire dal 1924 – e dei figli, era la regista dell’intensa vita sociale del marito con i protagonisti della cultura e dell’arte; ma era anche una notevole pittrice, allieva stimata di Fattori; poi aveva una forte passione per la letteratura, che leggeva in diverse lingue. Quindi, le sue agendine spaziavano dal diario personale delle cose piacevoli o tristi che le capitavano, a lei e ai suoi cari, alle occasioni con personaggi di alta levatura culturale (Croce, Chesterton, Sibilla Aleramo, Grazia Deledda, Boccioni, Medardo Rosso, Marinetti, Prezzolini, Borgese, Ungaretti, Moravia, Longhi, solo per ricordarne alcuni) di cui riportare un momento tipico o un capriccio o un motto strano, alla notizia proveniente dal mondo politico o dalla grande storia, al (sempre sobrio) sfogo personale, alla riflessione critica di un pensiero o una lettura o un evento culturale. Il tutto con una nitida scrittura oggettiva, con un sensibile umorismo, senza mai volersi atteggiare a protagonista o a giudice ma senza nemmeno rinunciare alla propria indipendenza di pensiero.
Via via negli anni, da queste notizie trasse materiale per alcuni libretti pubblicati, ma privilegiando ricordi ed episodi in cui figuravano personaggi importanti, ed eliminando le parti familiari. Che invece queste Agendine – che corrono dal 1911, primi mesi del matrimonio e trasferimento da Firenze a Roma, al 1929 – ripristinano e valorizzano in pieno (grazie al lavoro di conservazione e restauro che ne ha fatto la figlia Suso Cecchi d’Amico).
Così è bello leggere queste pagine per quello che sono propriamente: il ritratto mobile di una famiglia che osserva la cronaca quotidiana che le corre intorno nei decenni di un secolo movimentato.
14 Maggio 2015
La nuova diagonale n. 110
420 pagine
EAN 9788838933240
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Leonetta Cecchi Pieraccini (1883-1977), pittrice italiana, moglie di Emilio Cecchi, ha dipinto, fra l'altro, ritratti di artisti e di letterati, di alcuni dei quali ha anche rievocato ricordi biografici in Visti da vicino (1952). Agendine (1911-1929), è stato pubblicato per la prima volta nel 1960.
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