29 illustrazioni in bianco e nero, 80 tavole seppia fuori testo
La questione balcanica, nata con la fine dell'impero ottomano, è tuttora irrisolta. I lontani "fatti d'Albania", descritti in questo libro da uno storico che - essendo nello stesso tempo un diplomatico, può considerarsi un osservatore privilegiato - stanno a metà strada tra l'operetta e la tragedia. Confrontati con gli avvenimenti ai quali stiamo assistendo, rimangono tragicamente attuali: l'operetta è cosa di altri tempi.
Più di una volta l'Europa fu sull'orlo della guerra negli anni che precedettero il primo dei due grandi conflitti mondiali del XX secolo. In un panorama incerto e turbato, alla vigilia della grande conflagrazione europea, gli albanesi si ritrovarono improvvisamente affrancati dalla dominazione ottomana e, divisi com'erano tra clan, etnie e religioni differenti, furono posti di fronte alla creazione di un nuovo Stato sui territori che le Potenze avevano costituito in principato sovrano ed affidato ad un principe tedesco, Guglielmo di Wied. Le cartoline illustrate riprodotte in questo volume, che il Ministro degli Esteri del regno d'Italia inviò alla nuora nei tormentati mesi tra aprile e settembre 1914, ci mostrano l'Albania che trovò il Wied inviato dalle Potenze a fare di quelle province turche uno Stato europero "vitale e progressivo". Le immagini del tempo ci mostrano con vivacità le drammatiche vicende che caratterizzarono il "regno per sei mesi", le incomprensioni e le insurrezioni, i tradimenti e gli intrighi, lo scoppio della guerra europea ed il declino dell'interesse per il piccolo principato balcanico ed adriatico, la fine del regno ed il ripiombare dell'Albania nella tradizione delle tribù e dei clan, dei bey e delle bande armate.
28 Ottobre 2000
La memoria illustrata n. 1
245 pagine
EAN 9788876811296
Ferdinando Salleo, siciliano di Messina, diplomatico di carriera dal 1960, ha insegnato all'Istituto "Cesare Alfieri" dell'Università di Firenze ed alla LUISS di Roma. È stato ambasciatore a Mosca e segretario generale della Farnesina, nonchè ambasciatore d'Italia a Washington.
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