134 fotografie in bianco e nero
«Le immagini che compongono questo album di famiglia raccontano una lunga storia di violenze. La raccontano perchè è già stata raccontata, perchè è già stata scritta: sicchè quasi ad ognuna si potrebbe apporre una o più didascalie, brevi o lunghe quanto si vuole, che dicano di particolari violenze: accettate o subite o imposte. Violenze che si scontrano o si elidono; che si inseguono, si assottigliano, si intrecciano, scendono come radici nella profondità dell'essere e lo nutrono... Una lunga storia di violenze, di violenza. L'ha raccontata Luigi Pirandello nella sua opera: e perciò queste immagini la raccontano» (dalla nota di Leonardo Sciascia).
Pirandello, forse perchè siciliano, aveva molto radicato il senso della famiglia. Questo album rievoca, attraverso le immagini, il clima familiare, il periodo degli studi, i luoghi di villeggiatura, le frequentazioni con gli amici. Album non lieto, questo. Tutt'altro - osserva la nipote dello scrittore Maria Luisa Aguirre D'Amico, colpita dal dolore che si legge nei volti e negli sguardi di certe fotografie. Ed è curioso osservare come gli anni che furono certamente i più travagliati (basti notare come il bel volto di Antonietta si vada adombrando) siano sì pervasi da sentimenti dolorosi, ma resi tanto umani dal calore di affetto che sempre vi traspare. Con l'arrivo della "gloria" l'espressione si fa più chiusa, più dura. Nei ritratti di quegli anni la noia e il peso della celebrità portano una solitudine impenetrabile e magica.
1 Aprile 1979
La Cuba n. 2
166 pagine
EAN 9788876810145
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