La passione per la pittura, comune a questi due racconti di una grande del gotico contemporaneo, non riscatta i propositi delittuosi dei personaggi che agiscono spinti dalla malvagità, autentica protagonista di queste vicende.
Robert Bloch, l'autore di Psycho, ha scritto: «Oggi forse sembra antiquata questa parola 'male', forse dovrei dire 'le primordiali mostruosità che serpeggiano nei meandri dell'inconscio'. Però 'male' è più bello». Alla luce delle due storie che compongono il presente volume, ci piace immaginare che Daphne du Maurier, altra grande del gotico contemporaneo, avrebbe condiviso il pensiero di Bloch. Nel racconto L'alibi, un borghese pensa di sfuggire alla noia commettendo un delitto gratuito, ma i suoi piani si complicano allorché lo prende la passione per la pittura; Non dopo mezzanotte vede un pittore recatosi a Creta in cerca di ispirazione farsi coinvolgere nelle attività criminose che hanno luogo nei pressi del suo albergo. In entrambi i casi l'arte non riscatta i propositi delittuosi; né si potrà evitare la punizione per la quasi palpabile malvagità che è l'autentica protagonista di queste vicende.
1 Gennaio 1997
La memoria n. 388
148 pagine
Fuori catalogo
Daphne du Maurier (1907-1989), scrittrice gotica molto popolare, fu molto apprezzata dai cineasti: tra i film tratti da sue opere ricordiamo La taverna alla Giamaica, Rebecca, la prima moglie, Gli uccelli (tutti di Alfred Hitchcock), Mia cugina Rachele e A Venezia, un dicembre rosso shocking. Della du Maurier questa casa editrice ha pubblicato Alla Giamaica (1996), Non voltarti (1996), Gli uccelli (1996) Il calice della Vandea (1997).
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