«André Chénier... aveva sotto gli occhi lo spettacolo di una vita politica torbida, convulsa, appena uscita dal vecchio mondo per mezzo di una grande rivoluzione...». (Bruno Romani)
Gli altari della paura: ad oggi, alla morte per ghigliottina di André Chénier, ben altri - per efferata qualità e numero - ne sono stati svelati e ancora se ne svelano; sicché queste pagine, che Bruno Romani qui giudica prive di intelligenza storica in rapporto alla grande rivoluzione di allora, appunto di intelligenza storica si sono arricchite per noi. Intempestivi nel momento in cui insorsero, intempestivi quando Romani li propose agli italiani nel 1944 (ma di una intempestività che doveva fare i conti con gli entusiasmi e coi conformismi), questi scritti appaiono oggi di sicura e lucida attualità.
1 Gennaio 1984
La memoria n. 91
104 pagine
EAN 9788838902536
André Chénier (1762-1794), poeta francese, partecipò attivamente agli inizi della rivoluzione, poi, disgustato dagli eccessi del Terrore, li denunciò con coraggio, finendo ghigliottinato. Ha lasciato un'opera poetica frammentaria che comprende le raccolte Elegie, Bucoliche, Giambi, e altri poemetti filosofici incompiuti.
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: