«La lotta per la foresta è la lotta contro il patriarcato, contro il femminicidio, contro il razzismo, contro il binarismo di genere. E anche contro la centralità della persona umana. Questo libro, in più di un senso, porta con sé il desiderio di rendere l’Amazzonia una questione personale per chi lo legge».
«Un manifesto di trasformazione sociale, addirittura il progetto di una nuova cosmografia. Eliane Brum nella sua sfida coraggiosa ci offre un sentimento di comunità, di solidarietà, di intraprendenza».
William Atkins, The New York Times Book Review
«Ho imparato a osservare Altamira per capire ciò che stava accadendo nel mondo – e per prepararmi», scrive Eliane Brum. Il suo libro è una feroce testimonianza, un testo appassionato e trascinante, in cui la voce della scrittrice si mescola a quella dell’attivista politica per gridare l’assoluta urgenza, per l’Amazzonia e per il futuro del pianeta, di prendere misure che invertano le politiche di sfruttamento selvaggio del territorio e di deportazione delle popolazioni dell’Amazzonia, che hanno trovato sostegno durante la presidenza di Luiz Inácio Lula e che si sono consolidate negli anni del governo Bolsonaro, accusato di genocidio, nell’ambiguo disinteresse del mondo intero.
Brum racconta la natura e gli elementi, gli animali e le persone, mette in gioco se stessa senza pudori e in un’autoanalisi cruda. Ci narra il suo trasferimento da São Paulo alla città di Altamira, lungo il fiume Xingu, devastata dalla costruzione di una delle dighe più grandi al mondo. Qui inizia a percepire il saccheggio della natura come il saccheggio del suo stesso corpo, a sentirsi parte di una realtà più grande, a identificarsi negli abitanti della foresta, nelle loro lotte, e poi nella foresta stessa, perché l’Amazzonia le salta dentro «come un anaconda che attacca», scompone la sua identità, le cambia il linguaggio, la struttura del pensiero, in un pro-cesso sorprendente. «È importante non sentirsi a proprio agio», scrive. «Ciò che non ci sorprende non ci trasforma». E la sorpresa, fino all’estremo del disagio e della paura, è una delle energie fondamentali che attraversano il suo discorso, che tutto mette in discussione: la possibilità di essere bianchi senza essere violenti, l’ipocrisia dell’economia equa e solidale, la falsità di una produzione ecologicamente sostenibile. È una illuminante testimonianza che edifica un pensiero poetico e politico, e che sancisce con forza e vitalità quanto l’Amazzonia, come realtà e come simbolo, sia essenziale alla continuità e allo sviluppo dell’umanità e del pianeta che la ospita.
3 Ottobre 2023
Il contesto n. 146
460 pagine
EAN 9788838945656
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Eliane Brum è nata a Ijuí, nel sud del Brasile, nel 1966. Lavora dal 2010 come reporter freelance occupandosi in particolare di Amazzonia e di periferie urbane. Collabora con El País e The Guardian e i suoi articoli appaiono anche sulla rivista Internazionale. Ha pubblicato un romanzo, Uma Duas (2011), e varie raccolte di interviste e reportage. Un suo testo è uscito in Italia in Dignità! Nove scrittori per Medici senza Frontiere (Feltrinelli 2011). Ha vinto moltissimi premi nazionali e internazionali di giornalismo. Le vite che nessuno vede (Sellerio 2020) è stato selezionato per il National Book Award 2019 ed è stata tradotta in numerosi paesi. Nel catalogo di questa casa editrice anche Amazzonia (2023). Oggi vive nel cuore della foresta amazzonica, nella città di Altamira.
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