Tre racconti scritti negli anni Ottanta dall’inventore della «commedia all’italiana». I personaggi, poveracci come tanti, vittime e artefici di situazioni un po’ paradossali, ma capaci di sentimenti e di una straordinaria arte di arrangiarsi, appartengono a un umorismo colto e popolare, sensibile socialmente e divertito, empatico verso i tipi umani e un po’ pessimista, che affonda in una grande tradizione tutta letteraria.
Tutti ricordano i film di cui Furio Scarpelli (assieme al socio Age o da solo) è stato sceneggiatore. Molti dei migliori titoli della Commedia all’italiana e di quell’epoca in cui in questa confluiva il Neorealismo, da La Grande Guerra a L’armata Brancaleone, da I soliti ignoti a C’eravamo tanto amati a Il postino, portano la sua firma. A differenza di altri paesi, in Italia lo sceneggiatore è anche il più delle volte lo scrittore della storia – si chiama «trattamento» – che diventerà pellicola. Dunque Scarpelli era naturalmente uno scrittore, ma era in più un narratore per vocazione e per scelta in racconti che non sarebbero stati destinati al cinema ma erano letteratura pura.
Così è in questi tre racconti. Ivano, geometra nullafacente, tanto amato dalla madre e dalle sorelle e dalla concorrente fidanzata; Bastiano, il pescivendolo burino, buono e arricchito, che rivela una ferocia beffarda quando viene gabbato; Anna e i due compari balordi e suonati delle notti romane: sono tutti personaggi su cui istintivamente sovrapponiamo il volto degli attori che fecero grande il cinema italiano. Ma dopo un poco leggendo, dalla piega malinconica dalla sonda psicologica dall’attenzione verso le ironie della vita, capiamo che appartengono a un umorismo colto e popolare, sensibile socialmente e divertito, empatico verso i tipi umani e un po’ pessimista, che affonda in una grande tradizione tutta letteraria.
28 Novembre 2019
La memoria n. 1154
168 pagine
EAN 9788838940323
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Furio Scarpelli (Roma 1919-2010) sceneggiatore, narratore, scenografo, pittore, disegnatore. Da disegnatore satirico ha fondato e collaborato con diversi giornali tra cui il «Don Basilio» e il «Marc’Aurelio» (dove nel dopoguerra si formavano tra i maggiori protagonisti del cinema italiano). Sceneggiatore, ha lavorato (con Age, il figlio Giacomo o da solo) con gran parte dei registi italiani più famosi dalla Commedia italiana in poi. Ha scritto Brancaleone. Il romanzo (1984) e i romanzi per ragazzi Opopomoz (2003, Premio Elsa Morante) ed Estella e Jim nella meravigliosa Isola del Tesoro (2012, con il figlio Giacomo e illustrato dall’autore, Premio Cento). Ha lasciato inediti molti racconti. Sellerio ha pubblicato nel 2019 Amori nel fragore della metropoli e nel 2023 Si ricorda di me, signor tenente?.
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