La storia ell'anarchico Sarantini è anche un prezioso sguardo sulla ribellione operaia e studentesca in una delle città cruciali del lungo Sessantotto italiano, e sulle sue radici nelle culture eretiche marxiste e libertarie di due secoli. Un pezzo di storia del nostro paese nella ricerca di uno studioso che dei fatti ricostruiti è stato testimone e partecipe.
Franco Serantini conobbe molte celle: dell’orfanotrofio, del collegio, del riformatorio – senza colpe se non d’essere orfano e povero – sino alla cella numero 7 del carcere Don Bosco di Pisa. Qui morì il 7 maggio 1972. Due giorni prima era stato arrestato ai bordi di una manifestazione antifascista e massacrato da agenti dell’ordine pubblico. Restò ad agonizzare nell’inerzia del magistrato, dei medici, di infermieri, agenti e funzionari della prigione. Poco dopo, alla «vita e morte dell’anarchico Serantini», Corrado Stajano dedicò uno splendido libro. Raccontò la sua storia, si interrogò sul conflitto tra i poteri dello Stato e una persona sola e inerme.
Mezzo secolo dopo, questo testo rintraccia le carte dei tribunali e degli archivi degli avvocati di parte civile e di singole persone di buona e integra volontà, la cui azione fu determinante per impedire che i documenti di un omicidio venissero cancellati. Sono ora depositati e consultabili presso l’archivio della Biblioteca pisana che alla memoria di Franco Serantini è intitolata.
Là dove si decise per un «non luogo a procedere», l’indagine storiografica e la ricostruzione del contesto politico portano assai lontano dalle conclusioni dei giudici di allora. L’archivio del caso custodisce i riscontri di un crimine e gli indizi sulle responsabilità.
Ma le carte hanno serbato anche, nonostante loro, il testamento politico e morale del ventenne anarchico. E con esso un prezioso sguardo sulla ribellione operaia e studentesca in una delle città cruciali del lungo Sessantotto italiano, e sulle sue radici nelle culture eretiche marxiste e libertarie di due secoli. E la vita breve e la lunga agonia di Franco Serantini riconducono al destino di Giuseppe Pinelli e alla tormentosa vicenda giudiziaria e storica che da Piazza Fontana arriva ai processi per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi.
10 Febbraio 2022
La nuova diagonale n. 133
176 pagine
EAN 9788838941740
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Michele Battini è stato Research Fellow della Scuola Normale Superiore e professore ordinario di Storia intellettuale e politica dell’Università di Pisa, nonché Visiting Professor presso numerose istituzioni internazionali e nazionali. Negli anni ’60 e ’70 è stato militante dell’opposizione extraparlamentare marxista. Tra i suoi ultimi saggi: Socialism of Fools. Capitalism and Modern Anti- Semitism, New York 2016; Utopie et Tyrannie. Voyages dans les archives Halévy, Paris 2017; Necessario Illuminismo. Problemi di verità e problemi di potere, Roma 2018.
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: