Che cosa è la pietra? Quale è il suo posto nella natura? Si tratta di un corpo inerte o nasconde qualcosa? Aldo Trione in questo libro si interroga sull’anima delle pietre, attingendo a un repertorio letterario e filosofico che va da Platone a Eckart, a Whitman, Valéry, Pessoa, da Claudel a Caillois a Camus.
«La pietra è Dio, ma non sa quello che è, ed il fatto di non saperlo fa di lei una pietra», scriveva Meister Eckhart. In questo abisso tra inconsapevolezza e pienezza di significato, si immerge l’analisi estetica e metafisica di Aldo Trione. Cosa è la pietra nuda? Nella sua privazione, essa è «cosa» più di ogni altra cosa. È il più spoglio silenzio oltre ogni parola, eppure sta prima di tutto e resterà dopo tutto. Contiene la vita come sua origine, eppure è anche vita consumata. Per i poeti, per i pensatori e per i mistici, la pietra nuda è linguaggio da interrogare. È immagine archetipa. Nascono da lei gli dèi e gli uomini. È vicina alla forma pura. Ed è l’immagine del Dio nascosto. È là immobile ma, nella sua immobilità, si nasconde un canto. È presente assoluto, al di sopra di ogni distinzione. E, infine, è lo specchio di una mistica senza redenzione. Tante e diverse figure appaiono lungo l’itinerario di pensieri percorso da Trione in compagnia di autori di diverse epoche, come, tra gli altri, Platone, Bruno, Eckhart, Whitman, Valéry, Poe, Pessoa, Bachelard, Claudel, Caillois, Cioran, Camus. Per disegnare i contorni di una poetica «apersonale».
(In appendice al volume, otto fotografie di Antonio Biasiucci)
13 Febbraio 2020
Le parole e le cose n. 35
68 pagine
EAN 9788838939877
Aldo Trione è professore emerito di Estetica nell’Università «Federico II» di Napoli. Ha scritto testi tradotti in varie lingue, tra cui: Rêverie e immaginario. L’estetica di Gaston Bachelard (1981), Valéry. Metodo e critica del fare poetico (1983), L’estetica della mente (1987), L’ostinata armonia (1992), Estetica e Novecento (1996), Ars combinatoria (1999), L’ordine necessario (2001), Sopralluoghi (2005), La parola ferita (2007), Mistica impura (2009), Parva poetica (2012).
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