Illustrazioni di Josef Čapek
Un divertito, spiritoso, manuale di giardinaggio. «Istruzioni per l’uso» per i 12 mesi dell’anno, brillanti, ironiche, anticonformiste. E al centro delle vicende di fiori, piante e alberelli, in un universo di microperipezie, il personaggio del giardiniere.
Un divertito, spiritoso manuale di giardinaggio, utile alla saggezza del vivere. Al centro delle vicende, che parlano di fiori, di semi e di alberelli, le micro-peripezie di un personaggio, il giardiniere, che fa di se stesso racconto quotidiano, alle prese con una miriade di interlocutori verdi e animati, alcuni piccolissimi.
Tra le due guerre, Karel Čapek era un grande drammaturgo e scrittore praghese, fantastico e satirico, morto ancora giovane nel fatidico 1938, l’anno in cui la Cecoslovacchia fu lasciata da sola nelle mani di Hitler: una coincidenza che parve a molti simbolica. Con il suo pacifismo, antinazionalismo, antiautoritarismo, era un beniamino della parte tollerante della sua città, visto che la rubrica giornaliera che scriveva usciva in prima pagina sul quotidiano più colto di Praga.
Nel 1925 aveva comprato una villa in periferia con un terreno attorno. Vi impiantò il giardino, grazie a una creatività fino a quel momento ignota che in queste pagine è descritta come una continua avventura spassosa. La sua rubrica cominciò a ospitare il diario dell’Anno del giardiniere. Vi si riflettono i pensieri pacifici e benevolenti, espressi in una ironia simpatica, assieme a un atteggiamento generale di resistenza ai tempi minacciosi e retorici: cioè quello di mantenersi indipendente dalle grandi speranze e dai vasti disegni: il giardiniere «dipende da leggi naturali millenarie; nessuna rivoluzione, qualsiasi cosa faccia, gli accelera la stagione della gemmazione e fa fiorire il lillà prima di maggio; di conseguenza l’uomo diventa più saggio e si sottomette alle leggi e alla tradizione».
2021
La memoria n. 1215
176 pagine
EAN 9788838942686
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Karel Čapek (Malé Svatoňovice, 1890-Praga, 1938) scrisse racconti, prose di viaggio e varie, romanzi e drammi. Specie per il teatro rappresentava, in opere realizzate in famose messe in scena, utopie anticipatrici, come R.U.R., in cui per la prima volta compare il termine «robot»; come Il caso Macropulos, in cui si immagina una società dell’infinita giovinezza; come La malattia bianca, in cui una pandemia è l’artificio letterario per trattare l’ascesa della dittatura militare. Collaborava con lui il fratello Josef, pittore, morto nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Sellerio ha pubblicato: Racconti tormentosi (1992), Fogli italiani (1992), L'anno del giardiniere (2008, 2021).
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