Una fusione di prospettive musicologiche e antropologiche nel libro pietra miliare nello studio dell'etnomusicologia.
«Una teoria e una metodologia dello studio della musica» definisce Alan Merriam questo studio - ormai un classico della etnomusicologia - che prende le mosse dai quesiti che sin dal suo nascere hanno agitato la disciplina. Vale a dire, se l'etnomusicologia sia lo studio di certe musiche particolari (le primitive, le esotiche, le non-europee) o sia invece un nuovo modo di affrontare lo studio della musica anche nelle sue forme più colte e a noi vicine; e se il metodo della etnomusicologia debba consistere nell'analisi delle strutture sonore dei prodotti musicali, o al contrario concentrarsi sui processi umani che danno alla musica significati culturali. Le soluzioni prospettate da Merriam convergono verso un'antropologia della musica, della quale, in questo libro, sono assestate metodologie e chiavi teoriche. «Laddove non esistono uomini che pensano, agiscono e creano, il suono musicale non può esistere; comprendiamo la musica molto meglio che non l'intera organizzazione della sua produzione. Questo libro si sforza quindi di colmare la lacuna che esiste nel campo dell'etnomusicologia; fornire un supporto teorico allo studio della musica in quanto comportamento umano; chiarire il tipo di processo che deriva da fattori antropologici e musicologici insieme, migliorare infine la nostra conoscenza di entrambe le discipline, sotto la comune prospettiva di studi comportamentali».
1 Gennaio 2000
Nuovo prisma n. 22
344 pagine
EAN 9788838915901
Non disponibile
Alan P. Merriam (Missoula, Montana 1923-Versavia, 1980) ha insegnato Antropologia alla Northwestern University, alla University of Wisconsin e alla Indiana University. Tra le sue opere: Ethnomusicology of the Flathead indians (1967). Ha scritto anche di musica etnica africana e di jazz.
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