Un racconto sul capriccio del potere e sulla bizzaria della sorte, scritto dalla parte degli umili.
«Non tradire mai la gente semplice: perché la gente semplice bisogna averne riguardo, la gente semplice patisce sempre», dice Ljuba al suo commosso ascoltatore alla fine del racconto del suo antico amore. Era allora la ballerina più bella del teatro del signore ed era amata dallo svelto Arcadij, il più bravo parrucchiere, l'artista del toupet. Ed erano allora i favoriti del conte Kamenskij, il padrone delle anime. Leskòv li raffigura, in immagini limpide come una pittura naïf, al compiersi del loro destino. Ne mostra i volti che guardano alla maschera che l'esistenza di consueto rivolge ai semplici: quella del capriccio del potere e della bizzarria della sorte. La sua Pietà - che è devota partecipazione alla vicenda secolare del suo popolo - quei volti illumina di chiara dignità e di tenero candore.
1 Gennaio 1983
La memoria n. 82
56 pagine
EAN 9788838902444
Non disponibile
Nikolàj Semënovič Leskòv (1831-1895), scrittore russo, autore di romanzi e racconti, tra i quali ricordiamo: I parrocchiani (1872), Il viaggiatore incantato (1873), L'angelo sigillato (1873), nei quali il linguaggio è attinto dall'uso gergale e reinventato sulla base dei dialetti russi.
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