Parigi 1540. Le avventure di Benvenuto Cellini e gli amori del suo allievo prediletto. «Un'opera che si divora come un romanzo di cappa e spada e si rivela infine uno dei libri in cui Dumas ha messo più di se stesso» (Dominique Fernandez).
«Un'opera che si inizia come un romanzo d'avventura - ha scritto Dominique Fernandez per l'edizione francese di questo libro -, che si divora poi come un racconto di cappa e spada e che si rivela infine, con lo scorrere delle pagine, come uno dei libri in cui Dumas ha messo più di se stesso». Benvenuto Cellini, il più spericolato, il più romantico artista, soggiornò a Parigi tra il 1540 e il 1545, in fuga da una delle sue prigionie, e fu incaricato dal re Francesco I di decorare la nuova reggia. Alexandre Dumas lo presenta, al modo suo volutamente esuberante, in una di quelle descrizioni in cui riusciva a promettere agli esigenti lettori dei suoi fogliettoni il turbine di avventure che dalla figura fisica dell'eroe sarebbe, come per necessità naturale, scaturito: «Era magro, alto, vigoroso, d'una quarantina d'anni. La sua fronte alta era ombreggiata da sopracciglia pronte a corrugarsi; il suo sguardo netto, franco e incisivo, gettava a volte lampi sublimi; il suo sorriso pieno di bontà e di clemenza, ma con delle rughe un tantino beffarde, seduceva e intimidiva al tempo stesso». E poiché per Dumas la giovinezza era complemento necessario di quella felicità che i suoi racconti d'avventura dovevano emanare come un profumo, gli mette accanto un giovane figlioccio e amico, innamorato d'una fanciulla: Ascanio, che dà il titolo al romanzo di Cellini a Parigi e le cui vicende appassionate si intrecciano con quelle turbolente del suo maestro, cesellatore della saliera d'oro e decoratore di Fontainebleau. Ma ciò che in realtà si svolge di fronte ai lettori di Ascanio, è un'idea gioiosa del Rinascimento, ma segnata da una sottile ansia insinuante, da un senso di perdita: età del Genio e della Bellezza più spontanei e naturali. Ed entrambi, genio e bellezza, la bottega di Dumas muove per le strade di Parigi cinquecentesca, tra schiere di personaggi nobili e miserabili, celebri e oscuri, e ne intreccia le avventure senza paura di esagerare: «a quell'epoca erano temerari; noi siamo uomini fatti, loro erano ragazzi. La vita a quei tempi era così traboccante di abbondanza che la si poteva trattare con totale incoscienza e noncuranza».
1 Gennaio 2003
La memoria n. 568
600 pagine
EAN 9788838918452
Alexandre Dumas (1802-1870) romanziere e drammaturgo francese, scrisse romanzi, per lo più di argomento storico, che ebbero grande successo. Tra gli altri: Il conte di Montecristo (1844-45), I tre moschettieri (1844), Vent'anni dopo (1845). Di Dumas questa casa editrice ha pubblicato: La cappella gotica (1990), La rosa rossa (1998), Un'amazzone (1998), Ascanio (2003), I Cenci (2004), I Borgia (2004), Il grande dizionario di cucina (2004), La marchesa di Ganges (2005), Murat (2005), Maria Stuarda (2006), Il cavaliere di Sainte-Hermine (2008).
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