Assassini dei giorni di festa (che significa, per ragioni che si scopriranno, non coloro i quali uccidono nei giorni di festa, ma che uccidono i giorni di festa) è una storia grottesca, ironica, con punte di vera necrofilia, e che si muove in un crescendo di tutti i suoi toni.
«Anni sono trascorsi dopo di allora e continuiamo ancora a vivere qui nella casa di calle Arenales, continuiamo ancora a conservare la collezione di anticaglie e una santa nella segreta cella. Ma qualcosa non andò come l'avevamo architettata». Assassini dei giorni di festa (che significa, per ragioni che si scopriranno, non coloro i quali uccidono nei giorni di festa, ma che uccidono i giorni di festa) è una storia grottesca, ironica, nera opaca, con punte di vera necrofilia, e che si muove in un crescendo di tutti i suoi toni. Sei fratelli, di sesso diverso e differenti per tutta la gamma delle loro manie - dei quali poco si sa e poco importa sapere, poiché sono immagine stilizzata e comica di quelle situazioni di chiusura umana che sembra capace di racchiudere nel proprio bozzolo e devitalizzare qualunque spirito - iniziano, forse per noia, o più probabilmente per semplice malignità, un loro gioco di società. Nella Buenos Aires dei grandi quartieri che sono città nella città, frequentano veglie funebri di sconosciuti, di cui leggono a caso dei necrologi, e lì recitano, davanti a dolenti di ogni tipo, se stessi. Finché si imbattono in un morto senza parenti, in una ricca casa che conserva cimeli di ogni tipo e rinserra il segreto di un morboso amore. E il piano, che quasi automaticamente escogitano per impadronirsi di quelle ricchezze, li costringe a recitare se stessi di fronte a se stessi, a inscenare la loro stessa irredimibile aridità, in una drammatizzazione del cui umor nero, macabro e cattivo, non si rendono conto ma che li trascina in una specie di espiazione che non li illumina e non li emenda.
1 Gennaio 1999
La memoria n. 441
192 pagine
EAN 9788838915260
Non disponibile
Marco Denevi (Sáenz Peña, Buenos Aires, 1922-1998), scrittore di intrecci tra il mistero e il poliziesco, ha raggiunto notorietà internazionale con Rosaura alle dieci (1955, pubblicato da questa casa editrice nel 1993, e poi nella collana «Promemoria» nel 2022, tradotto anche in inglese, francese e tedesco) e con la novella Cerimonia segreta (pubblicato da questa casa editrice nel 1995) da cui il regista Joseph Losey ha tratto un film. Questa casa editrice ha pubblicato, inoltre, Assassini dei giorni di festa (1993, 1999), Musica di amor perduto (1996) e Redenzione della donna cannibale (1997).
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