Durante una riunione del Comitato Centrale, il segretario del Partito Comunista spagnolo è ucciso. Una delle prime e più classiche avventure di Pepe Carvalho.
Durante una riunione del Comitato Centrale, il segretario del Partito Comunista viene assassinato: in un momento di improvviso black-out, non si sa come, non si sa da chi. Complotto esterno, interno intrigo, vendetta privata? Il mistero non sarà, naturalmente, risolto dall'inchiesta ufficiale, affidata a un Fonseca ex capo della polizia franchista; sarà Pepe Carvalho, detective privato, a risolverlo per incarico del partito. Assassinio al Comitato Centrale è un poliziesco classico. Carvalho, il protagonista, s'appartiene alla tradizione degli investigatori privati di Hammet e Chandler: di un'indifferenza e spregiudicatezza che arrivano al cinismo. Il che non gli impedisce, nei casi che si trova ad affrontare e a risolvere, di professare moralistico rigore. E si ha l'impressione che, nei misteri che si trova a risolvere, resti celato il suo. Nel suo cinismo si può però intravedere un disagio che non è soltanto suo, ma di quella «generazione perduta» di spagnoli che dopo gli anni dell'adesione al regime franchista o dell'opposizione clandestina si sono ritrovati in un paese che sembra non avere bisogno di loro; disagio che si ripete ad ogni generazione che scopre non avere né intelligenza né cuore la Storia in cui ha avuto fede.
1984
La memoria n. 95
300 pagine
Fuori catalogo
Manuel Vázquez Montalbán è nato a Barcellona nel 1939. Ha scritto su «El País» e collaborato a numerose riviste culturali e politiche. Col personaggio di Pepe Carvalho ha dato vita a una serie fortunata di romanzi polizieschi, in cui si riflettono, però, le questioni nodali della Spagna post-franchista. Tra essi: Tatuaje, La soledad del manager, Los mares del Sur (tradotto in italiano Un delitto per Pepe Carvalho, Roma, 1982). Nel 1979 è stato insignito del Premio Planeta. È morto nel 2003. Questa casa editrice ha pubblicato Il pianista (1994), Galíndez (2015) e Io, Franco (2016).