Tra documentazione e immaginazione, verità e apparenza la storia di Sandra Mozarowsky, «Lolita» del cinema spagnolo negli anni Settanta morta suicida all’età di 18 anni tra dubbi e sospetti. E sullo sfondo l’irrequietezza e il desiderio di libertà dell’autrice, un sogno di ribellione in un paese che si stava finalmente lasciando alle spalle i decenni bui del franchismo.
Sandra Mozarovski era una giovanissima attrice nella Spagna degli anni Settanta, una celebre lolita di un cinema sexy ed erotico chiamato Destape, «spogliarello», che il regime franchista, nei suoi ultimi anni, preferiva non censurare per diffondere una scollacciata menzogna di modernità e libertà. Nata a Tangeri, figlia di un diplomatico russo, Sandra muore nel 1977 all’età di 18 anni, dopo essersi gettata dal balcone di casa. Ma la sua morte ha sempre suscitato sospetti, e l’ipotesi più diffusa è che sia stata uccisa dai servizi segreti a causa di una relazione con il re Juan Carlos del quale era rimasta incinta. Nessuna inchiesta ha mai fatto seguito al tragico avvenimento.
Nata tre anni dopo Sandra, Clara Usón racconta la storia della ragazza, analizza i suoi film, le sue interviste, le sue foto, si accosta a lei in un corpo a corpo feroce, per scrutarne l’enigma. Al tempo stesso si immerge nelle emozioni della propria giovinezza, ne indaga l’irrequietezza e l’indole autodistruttiva, rivive il complesso rapporto con la madre, il desiderio di libertà e di eccessi, il sogno di ribellione in un periodo storico di grande trasformazione per un paese che si stava faticosamente lasciando alle spalle i decenni bui della dittatura. E attorno alle storie vere di Sandra e di Clara, due ragazze convinte che il futuro fosse nelle loro mani, emergono in controcampo altre figure, filosofi e scrittori, Albert Camus, Ludwig Wittgenstein, Cesare Pavese, le cui riflessioni illuminano una trama tesa, sostenuta da una scrittura erudita e implacabile, sempre sospesa fra ironia e tenerezza, tragedia e commedia, e in cui Usón esalta gli elementi presenti in tutta la sua opera: la costante indagine del confine tra documentazione e immaginazione, tra verità e apparenza, tra realtà e desiderio.
28 Febbraio 2019
Il contesto n. 97
196 pagine
EAN 9788838938917
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Clara Usón è nata nel 1961 a Barcellona. Autrice di sette romanzi, all’esordio nel 1998 ha vinto il Premio Lumen e nel 2009 il Premio Biblioteca Breve Seix Barral con Corazón de napalm. È stata riconosciuta dalla critica spagnola come una delle maggiori scrittrici contemporanee, dotata di una grande creatività e di un’originale sensibilità espressiva, che fanno di lei una «degna erede di Čechov» (El Mundo). Con questa casa editrice ha pubblicato La figlia (2013), un caso letterario in Italia, e un grande successo di critica e di pubblico, e Valori (2016).
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