Dalla radio al libro. La vita di Attila, re degli Unni; una biografia coinvolgente, ricca di aneddoti e di luoghi comuni da sfatare. E sullo sfondo un impero romano già in crisi irreversibile.
L’immagine comune che si ha di Attila, re degli Unni, si compone di noti elementi: di un’iconografia che gli dà i tratti fisici normalmente attribuiti ai volti demoniaci; di un epiteto di non chiara origine (il «flagello di Dio»); del gesto di un pontefice, Leone I Magno, che con la sola autorità spirituale lo fermò sul fiume Mincio. Niente, o quasi niente, di questa immagine resiste sulla base dei documenti e delle fonti. Rimettendoli insieme, fonti e documenti, Giuseppe Zecchini racconta il personaggio Attila, la sua biografia possibile, l’interpretazione dell’enigmatica inquietudine che ha trasmesso. Il teatro è il crogiolo, composito e gorgogliante sugli spasimi dell’Impero, delle guerre dei e contro i barbari, che nutrì le saghe nibelungiche, armò Burgundi, Goti, Vescovi guerrieri, il generale Aezio; in cui si consumò il destino breve riservato dalla storia agli Unni.
1 Gennaio 2007
Alle 8 della sera n. 7
196 pagine
EAN 9788838921582
Giuseppe Zecchini (Milano, 1952) è ordinario di Storia romana all'Università Cattolica di Milano. Si occupa di storiografia ellenistica, dell'età di Cesare e della tarda antichità; in questo ambito ha scritto: Aezio. L'ultima difesa dell'Occidente romano (Roma, 1983), Ricerche di storiografia latina tardoantica (Roma, 1993), Il pensiero politico romano (Roma, 1997).
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