«- Bambino, devi stare un po' a letto. Un po’: ma quanto era un po'? Un giorno intero? - Di più. Allora, forse, due... Ma suo padre taceva. Allora era una settimana?, e gli sembrava già un tempo ai limiti dell'immaginabile, crudelmente lungo. - Di più bambino... Capì che quella carezza era una sorta di richiesta di non chiedere di più».
Cesare De Marchi ha pubblicato - prima di questo Il bacio della maestra - un romanzo poliziesco, La malattia del commissario, in cui intorno a un delitto è indagato in realtà un personaggio e la sua malinconica malattia, per così dire, storica o generazionale. Anche questa Biografia infantile inizia con una malattia (una malattia che è, nella separatezza dell'infanzia, causa di ulteriore estraneità) e si svolge - con una scrittura capace di celare nella rigorosa precisione la sua sapienza, di evitare le pieghe del sentimentalismo - lungo i momenti che segnano la vita interna di un bambino. La sensazione è che il bambino viva l'infanzia come una prigione, senza volervisi attardare ma senza, nemmeno, l'ansia pressante di uscirne: come chi sia rassegnato a trovare, fuori di quella, una prigione più grande. E che crescendo (poiché di «biografia» si tratta, che genera il desiderio di completare) ritroverà la malattia infantile dell'estraneità.
1992
La memoria n. 245
128 pagine
EAN 9788838907715
Cesare De Marchi (Genova, 1949) vive a Milano. Ha curato edizioni italiane da Theodor Fontane e Grillparzer; e per questa casa editrice le traduzioni e i testi introduttivi di Schiller (Kallias o della bellezza) e del Cardinal di Retz (La congiura del conte Fieschi). Fondatore e redattore della rivista di narrativa «Nuova prosa». Questa casa editrice ha pubblicato il romanzo Il bacio della maestra (1992).
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