Il bambino nella ghiacciaia

Il bambino nella ghiacciaia

Lingua originale: inglese
Traduzione di Roberto Birindelli
Nota di Roberto Birindelli
Sinfonia in nero maggioredi Roberto Birindelli

Una sfilata di spacconi nel loro ambiente di snack bar e di stazioni di servizio.

In una prefazione del 1940, contro chi crede che il piacere del leggere «avventure» sia inesistente o puerile, Borges scrive: «Il romanzo di peripezie è un oggetto che non tollera nessuna parte ingiustificata. Il timore di incorrere nella semplice varietà successiva impone a quel romanzo un intreccio rigoroso». Definire congegni perfetti nell'intreccio, questi racconti di Cain, è forse un esagerazione. È a volte il colpo di scena che vi domina, spesso improbabile, e in una sfilata di spacconi colti nel loro ambiente di snack-bar e stazioni di servizio: «tutta gente che vi guardereste bene dal far entrare in casa dalla porta principale». C'è però qualcosa che distacca Cain dal magma della letteratura popolare. Quando Il postino suona sempre due volte fu tradotto in italiano, nel 1945 da Giorgio Bassani, i più accorti l'avvertirono e fecero del romanzo una lettura obbligata per chi voleva conoscere l'America. È il piacere grezzo per l'azione come via d'uscita dalla noia quotidiana, e al tempo stesso il senso della crudeltà di tutta quell'affannata «ricerca della felicità». E Cain - come il più moralista Hammett, come il più pensoso Chandler - venne a rappresentare il lato più grezzo e greve del sogno americano.

1985

La memoria n. 104

172 pagine

EAN 9788838902666

Non disponibile

Autore

James Mallahan Cain (1892-1977) inizia la sua attività come giornalista. Nei tardi anni Venti è notato dal grande impresario Mencken che lo incoraggia a scrivere il primo racconto, Pastorale del 1928. È la necessità di denaro che lo induce a pubblicarne un secondo, Il bambino nella ghiacciaia del 1933. In esso compare il motivo della stazione di servizio, ripreso l'anno dopo nel suo romanzo più famoso, Il postino suona sempre due volte (pubblicato da questa casa editrice nel 1997). Segue un lungo periodo di lavoro e di grande notorietà, anche per le numerose versioni cinematografiche delle sue opere, non favorito però dalla fortuna economica. Amareggiato, anche per le accuse di filocomunismo che durante la guerra fredda vengono rivolte a lui ad Hammett e a molti altri scrittori, negli anni Cinquanta si ritira nel Maryland, sua terra d'origine, e vi trascorre il resto della vita. Fra gli altri suoi romanzi: Serenata, Mildred, La falena. L'ultimo The institute è del 1976.

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