Il bicchiere della staffa

Il bicchiere della staffa

Traduzione dal francese di Francesco Bruno
Titolo originale: À nos chevaux!

Théodore Daquin, poliziotto colto e sofisticato, alle prese con una serie di delitti che insanguina Parigi, indaga la natura criminale del capitalismo contemporaneo.

Nelle toilette dell’ippodromo parigino di Longchamp, la polizia trova il corpo di una giovane donna sgozzata. È una colombiana, spacciatrice di droga e informatrice. Per il commissario Daquin, riguardo alla ragazza troppi particolari non coincidono, forse non si tratta di una semplice «cavalla». Strani movimenti nuovi si sono registrati da poco negli ambienti del narcotraffico, che prospettano piste che arrivano chissà dove. «Si sente puzza di marcio a un chilometro di distanza» intorno a quell’assassinio.
Théodore Daquin, protagonista di questa fortunata serie, sa di vivere in un mondo corrotto e non se ne stupisce, pronto a sfruttare ogni crepa per raggiungere il proprio obiettivo di giustizia. Il classico poliziotto dei polar francesi, però con una particolarità, è un gay dichiarato. Con la sua squadra deve risalire tutti i segmenti di una contorta filiera criminale che collega gli uffici eleganti dell’alta finanza, le stanze istituzionali della politica, con le fogne del traffico di droga. Attraverso un tramite insolito. E ad ogni snodo, ad ogni omicidio si trova lo stesso antico sodalizio: quattro ex compagni del Sessantotto.
Dominique Manotti, forte della competenza di storica dell’economia, costruisce trame serrate e sinuose prese dai misteri del mondo degli affari. La scrittura iperrealistica –frasi brevi, sguardo ad altezza d’uomo, descrizione minuziosa degli spazi e dei gesti – rimuove qualsiasi traccia di moralismo dal tema centrale dei suoi noir: la natura criminale del capitalismo contemporaneo.

21 Maggio 2020

La memoria n. 1165

296 pagine

EAN 9788838940569

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Autore

Dominique Manotti è stata una militante politica e sindacale, e insegna storia economica all’università. Dal 1995, con l’intento esplicito di continuare il suo impegno sociale per altre vie, ha scritto una decina di noir con al centro cospirazioni economico-finanziarie. In Francia, ha ottenuto i principali premi letterari per il giallo: il Prix Mystère de la critique (2002 e 2007) e il Grand Prix de la Littérature Policière (2011). Con questa casa editrice ha pubblicato Oro nero (2015), Il sentiero della speranza (2016), Le mani su Parigi (2017), Vite bruciate (2018), Il bicchiere della staffa (2020) e Marsiglia ’73 (2022).

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