Il professor Bosconi, specialista di cose bizantine, svanisce nel nulla, nelle tappe di una trasferta negli archivi dei monasteri ortodossi del Monte Athos. Si stava occupando di verificare l’autenticità di una preziosa crisobolla, sigillo aureo dell’impero bizantino, per conto di un grosso istituto bancario. L’intraprendente Teresa Nitti, «una che risolve problemi», affida al suo vecchio compagno di studi Carlo Donna l’incarico di ritrovarlo. Inizia così il viaggio-ricerca di Carlo alla scoperta dell’universo chiuso e infinito dei monaci barbuti che abitano quei luoghi.
Sorprese e colpi di scena in una narrazione che mescola perfettamente resoconto di viaggio e giallo d’azione.
Un istituto bancario ha deciso per i suoi investimenti l’acquisto della Bolla d’oro di Alessio Comneno III, uno di quei documenti con cui, nell’antica Bisanzio, la Cancelleria trasmetteva, con l’aureo sigillo, i decreti imperiali. Sorge, naturalmente, una questione di autenticità, perché queste carte erano nell’Ottocento facilmente falsificate, e la perizia è affidata ai due massimi esperti del settore, il professor Celletti e il timido Bosconi, suo allievo. I due danno pareri opposti e, a complicare l’operazione, il secondo dei due svanisce nel nulla, nelle tappe di una trasferta negli archivi dei monasteri ortodossi del Monte Athos. L’intraprendente Teresa Nitti, donna d’affari che si autodefinisce «una che risolve problemi», è incaricata della ricerca; la signora si rivolge, perché indaghi nelle tracce della scomparsa, al suo vecchio compagno di studi Carlo Donna, che sarà il protagonista della vicenda, e quasi lo costringe con la sua influenza.
Alla fine, dietro al mistero, si svelerà una truce cospirazione ma il romanzo ha anche una trama più profonda da comunicare: il viaggio-ricerca di Carlo, la sua scoperta dell’universo chiuso e infinito dei monaci barbuti che abitano i luoghi a precipizio sul mare protetti dai millenni.
Ma la sua non è un’iniziazione mistica o un’esperienza religiosa trascendente. Con il suo documentare i sentieri, i panorami, le mura, le celle, il cibo, le storie, le conversazioni, i personaggi, il trascorrere delle ore, le esistenze devote ad atti semplici che non hanno scopo ulteriore che se stessi; con il suo sentirsi strappato all’ordinario vivere, grazie al fascino di luoghi che portano incisa nella materia una spiritualità altrove insignificante, Carlo trasmette ciò che ha finalmente capito: di essere giunto «all’ultima dogana della terra». Vale a dire: l’ultimo posto, fortunosamente preservato dai casi della storia, dove il tempo è sul serio, come per la saggezza antica, immagine mobile dell’eterno, e dove il senso del vivere è nelle cose che resteranno, non in quelle che si trasformano. Sergio Valzania, storico e viaggiatore egli stesso, ha scritto il romanzo del Monte Athos; ritrovando nel tono, nell’andamento del narrare, il ritmo del passo del viandante. Lungo quella che è, per l’autore, una tappa obbligata nella vita di ogni pellegrino.
18 Ottobre 2012
La memoria n. 906
240 pagine
EAN 9788838927089
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Sergio Valzania (Firenze 1951) è autore di Brodo nero. Sparta pacifica, il suo esercito, le sue guerre (1999), Napoleone (2001), Retorica della guerra (2002; Premio Capalbio 2003), Jutland (2004), Austerlitz (2005), Wallenstein (2007), U-Boot (2011), I dieci errori di Napoleone (2012), Guerra sotto il mare (2016). Insieme a Franco Cardini ha scritto: Le radici perdute dell'Europa (2006) e La scintilla (2014). Con Sellerio ha pubblicato Tre tartarughe greche (2001), Sparta e Atene. Il racconto di una guerra (2006, 2017), Napoleone (2011, 2021) e La Bollo d'oro (2012).
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