Breve trattato sul paesaggio

Breve trattato sul paesaggio

Lingua originale: francese
Traduzione di Maria Delogu
Titolo originale: Court traité du paysage

La campagna, la montagna, il mare; i rapporti tra paesaggio e ambiente; la pretesa «morte del paesaggio»; i presupposti teorici necessari alle politiche di salvaguardia: un trattato completo, conciso, di scrittura elegante sulle principali questioni connesse alla nozione di paesaggio.

«Il mio maestro è Oscar Wilde che con il paradosso “è la vita che imita l’arte” ha realizzato la rivoluzione copernicana dell’estetica» dichiara Alain Roger in premessa al suo Breve trattato sul paesaggio. Con questa adesione, l’autore intende sottolineare ciò che per lui è paesaggio: un’invenzione culturale, che non può mai ridursi alla sola dimensione fisica ma, per diventare ciò che risulta essere nella vita e nello sguardo degli uomini, ha sempre bisogno di una metamorfosi, mediata essenzialmente dalla realtà dell’arte. C’è dunque un paese, che costituisce il sostrato materiale, geografico, il grado zero, da cui si modella un paesaggio, e questo passaggio avviene attraverso un procedimento «metafisico», «soprannaturale», che cioè non appartiene alla natura. L’autore lo denomina artialisation: una sorta di realizzazione attraverso l’arte. Essa avviene in situ – ed è l’opera di coloro che intervengono direttamente sul suolo e lo modificano nel tempo seguendo i modelli culturali – e in visu – ed è l’opera dei pittori, degli scrittori, dei fotografi, che intervengono indirettamente sul paesaggio costruendo un modello che influenzerà la maniera collettiva di guardarlo. In base a questa premessa teoretica, l’autore affronta le principali questioni connesse oggi alla nozione problematica di paesaggio: il costituirsi storico, in alcuni luoghi e momenti privilegiati, della sensibilità paesaggistica occidentale (la campagna, la montagna, il mare); la funzione millenaria dei giardini; i rapporti tra paesaggio e ambiente; la pretesa «morte del paesaggio»; i presupposti teorici necessari alle politiche di salvaguardia. Un’opera impegnata – forse il primo trattato completo sull’argomento –; antidogmatica per l’assunto stesso, secondo cui il paesaggio è opera umana e artistica (non naturale né divina);  concisa; di scrittura elegante. «Vorrei che fosse lieve, se non ludica, come la rivoluzione di Wilde».

1 Gennaio 2009

Le parole e le cose n. 16

144 pagine

EAN 9788838923623

Non disponibile

Autore

Alain Roger, professore di filosofia, è autore di numerosi saggi, tra cui Bréviaire de la Bêtise (2008). Ha pubblicato inoltre diversi romanzi.

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