La camera chiusa

La camera chiusa

Lingua originale: svedese
Traduzione di Renato Zatti
Titolo originale: Det slutna rummet
Nota di Håkan Nesser

 

«Una delle più autentiche, avvincenti e profonde raccolte di polizieschi procedurali mai concepite» (Michael Connelly).


Una rapina con il morto in pieno centro. Un poveraccio trovato cadavere dentro un monolocale chiuso dall’interno. Un procuratore entusiasta che immagina complotti e non vede indizi. Martin Beck, uscito da una convalescenza e da un matrimonio fallito, ricollega i fili.

È una giornata assolata a Stoccolma e in una banca del centro riesce una rapina solitaria. Autore, sembra, una donna giovane. Questa, in fuga con il ricco bottino, ha fulminato con un colpo di pistola il solito che cercava di fare l’eroe. «Bulldozer» Olsson, entusiasta ed accanito procuratore, è sicuro che il colpo sia parte di un elaborato piano criminoso. Dietro questa ipotesi sguinzaglia la squadra speciale. Lo stesso giorno, Martin Beck, appena uscito da una lunga convalescenza e moralmente a pezzi come il suo matrimonio, da solo, senza i suoi, inizia a indagare su uno strano fatto. Un cadavere è stato rinvenuto in un monolocale: un anziano indigente, una pallottola gli ha spaccato il cuore. La camera è internamente chiusa, e il caso si avvia ad essere frettolosamente archiviato come suicidio; ma allora, dov’è l’arma? Metodico, implacabile e triste, mentre gli altri elaborano trappole clamorose, Martin affronta l’enigma da camera chiusa. Nessuno crederebbe che la rapina e il cadavere misterioso siano le due facce dello stesso imbroglio. Solo lui e forse perché si sente anch’egli dentro una camera chiusa. Per chi volesse conoscere cosa sia davvero «il poliziesco procedurale» e perché Sjöwall e Wahlöö ne sono considerati il re e la regina, questo nuovo romanzo della serie è la lettura adatta. C’è il coro rumoroso dei poliziotti, con le loro capricciose personalità; c’è la galleria variegata dei personaggi; e c’è la razionalità di un’indagine dalla logica metodica. Ma dominano soprattutto le combinazioni impreviste prodotte dal fattore umano e la capacità del commissario di entrare nel cuore di esistenze quotidiane. E tra le righe, la frusta, sempre ironica e pietosa, della denuncia sociale di questi celebrati fondatori di un genere, convinti in modo conseguente che, insomma, svaligiare una banca sia un crimine meno grave che fondarla.

1 Gennaio 2010

La memoria n. 828

432 pagine

EAN 9788838924965

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Autori

Maj Sjöwall

Maj Sjöwall (Stoccolma, 1935-Landskrona 2020) ha scritto con Per Wahlöö i dieci romanzi in dieci anni (1965-1975) che compongono la serie celebre in tutto il mondo del commissario Martin Beck, tutti pubblicati da Sellerio. Essi sono il modello riconosciuto del genere cosiddetto «procedurale» e del poliziesco scandinavo. Sellerio ha pubblicato anche i racconti de Il milionario (2012) e La donna che sembrava Greta Garbo (2016) scritto a quattro mani con Tomas Ross.

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