Il canapé rosso

Il canapé rosso

Lingua originale: francese
Traduzione di Roberta Ferrara
Titolo originale: Le canapé rouge
<<Delicato e prorompente. Atipico e meraviglioso>> (Le Nouvel Observateur).<<La scrittura luminosa di Michéle Lesbre, la bellezza delle sue parole, faranno risuonare a lungo in noi la musica di questo romanzo>> (Le Soir).

«Ricordi ritrovati, intrecciati o meglio tessuti insieme. Questo miracolo ha un nome: letteratura» (Le Figaro). Una prosa delicata che affonda in quell’area posta tra la riflessione, la fantasia e la malinconia.

Anne, da tempo non ha notizie di Gyl a cui è stata a lungo legata; decide di andarlo a cercare in Siberia là dove se ne sono perse le tracce. Viaggiando sulla Transiberiana si interroga a proposito dell’uomo che, invece di rinunziare alle utopie alle quali avevano creduto insieme, se ne è andato per costruire un nuovo mondo ideale.
Mentre il treno corre lungo la campagna russa Anne osserva ciò che la circonda, ma soprattutto lascia vagabondare i suoi pensieri che ritornano sempre a Clémence, una anziana modista che abita nel suo palazzo e di cui è diventata amica.
Due volte la settimana Anne scende la rampa di scale che le divide per tenerle compagnia sul canapé rosso e leggerle storie di donne che entrambe amano per la loro insolenza, il coraggio, talvolta l’allegra spavalderia, spesso il loro tragico destino. Olympe de Gouges, l’autrice della «Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina», o Marion du Faouët che alla testa di una banda di briganti rubava ai ricchi per dare ai poveri o Milena Jesenská che traversava a nuoto la gelida Moldava per non mancare all’appuntamento con il suo amante. Sono storie che si intrecciano con i racconti della vita di Clémence: la Parigi degli anni Quaranta, la Resistenza, un amore travolto dalla guerra.
Nello specchio che Clémence le tende dal suo canapé rosso Anne trova i motivi che l’hanno trascinata così lontano, ma anche le ragioni per continuare a vivere.
«Un libro sull’energia del desiderio che si può conservare per tutta la vita – l’ha definito l’autrice –. Malgrado le rivoluzioni tradite, gli amori perduti o le assenze». E la prosa di questa scrittrice francese affonda, in modo delicato, in quell’area posta tra la riflessione, la fantasia e la malinconia.

Autore

Michèle Lesbre vive a Parigi. Ha esordito con alcuni gialli e nel 2005 ha pubblicato il romanzo Una ragazza tutta sola. Con questa casa editrice ha pubblicato Il canapé rosso (2009), finalista al Premio Goncourt, che nel 2007 ha vinto il Premio Mac Orlan.

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