Il primo romanzo sulla capitale dell’Unione europea, vincitore del Deutscher Buchpreis, il premio letterario più prestigioso per gli scrittori di lingua tedesca. «Una gustosa farsa sul mondo di Bruxelles» (Die Zeit).
Il cielo è grigio su Bruxelles, si avvicina l’anniversario dei cinquant’anni dalla fondazione della Commissione europea e allo scopo di rilanciarne gli ideali alcuni funzionari della Direzione cultura avviano un curioso tentativo, un grande giubileo incentrato su Auschwitz mobilitando gli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento come testimoni dei proponimenti che sono all’origine della UE, nata dalle ceneri delle atrocità naziste. L’idea scatena l’anima rissosa ed egoista dei paesi membri e insieme esalta gli interessi personali dei burocrati. Nel frattempo le strade della città sono affollate di allevatori che protestano con i forconi in mano, di mandrie di turisti con i selfie stick, e 22.000 funzionari, uomini e donne, solitari avamposti delle loro società e tradizioni, si adoperano senza sosta per favorire il dialogo tra le culture e gli interessi del loro paese di origine, e la notte restano seduti sul bordo del letto a bere un ultimo bicchiere di vino. Tutto alimenta un ingranaggio di bizantina complessità, crocevia del potere e dell’economia internazionale, babele di lingue diverse, mentalità incompatibili e interessi particolari: un caos sempre sul punto di esplodere.
Robert Menasse, dopo un lungo soggiorno di ricerca e due saggi sull’argomento, racconta una città e un luogo simbolico della storia e della cronaca contemporanea, il cuore politico e amministrativo dell’Europa unita, la capitale scelta perché il Belgio era il primo paese in ordine alfabetico tra le sei nazioni fondatrici e da allora in attesa, come Godot, di una rotazione che non avverrà mai. Il suo è un romanzo di sfrenata ingegnosità, un labirinto di invenzioni e umorismo, un castello gotico di sentimenti e potere, passioni e paure. Tra un maiale che corre libero per le strade e un omicidio che sembra passare inosservato prende forma un panorama di grandi emozioni e grigia amministrazione, costellato di eroi tragici, di ambiziosi perdenti, di scaltri manipolatori. Ne scaturisce un ritratto letterario sarcastico e provocatorio, capace di miscelare generi diversi, di tratteggiare l’assurdo, di irridere il male. E soprattutto di raccontare l’Europa.
2018
Il contesto n. 92
452 pagine
EAN 9788838938269
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Robert Menasse (Vienna, 1954) ha studiato germanistica, filosofia e scienze politiche a Vienna, Salisburgo e Messina. Traduttore dal portoghese, nel 1998 ha ricevuto il Premio nazionale austriaco per la saggistica e nel 2015 il Prix Européen du Livre per il saggio Der Europäische Landbote. Dal 2005 si occupa di questioni legate all’Europa e all’Unione europea e nel 2012 è stato ospite della Commissione europea in qualità di osservatore. Tra i suoi romanzi, Don Juan de la Mancha. La riscoperta del piacere (2008) e Ich kann jeder sagen(2009). Con questa casa editrice ha pubblicato La capitale (2018), Deutscher Buchpreis 2017 e finalista al Premio Strega Europeo 2019, Un messaggero per l'Europa (2019) L'allargamento (2024).
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