Carte celesti affonda nell'enigma di un'opera arcana e forse eretica, attribuita agli ultimi giorni di San Tommaso, iscritto nell'enigma più grande del passaggio dal Duecento al Trecento.
Un sogno in veste di racconto, o più semplicemente il racconto di un sogno che del sogno mantiene la forma di visione, il tempo sospeso, l'assenza di sfondo, di paesaggio. E del sogno ha la materia enigmatica che viene dalla storia. In due tempi, a distanza di anni, dopo una caduta e una risurrezione, Duccio di Boninsegna, il pittore senese degli sfondi d'oro, narra di un'esperienza che non ha ben capito, e che consegna al lettore come la vide - così come la vide, lui pittore -, forse ancora da decifrare. Di un incontro con Tommaso d'Aquino, vicino a morire e già preda di quella strana alterazione della personalità che ne lasciò incompiuta l'opera e ne avvolse nell'incertezza storica la morte; di un manoscritto alchemico, l'Aurora consurgens, parafrasi del Cantico dei Cantici e viaggio allegorico di un'anima in cerca della luce; di un'indagine e di un occultamento della Inquisizione. Carte celesti affonda nell'enigma di un'opera arcana e forse eretica, attribuita agli ultimi giorni di San Tommaso, iscritto nell'enigma più grande del passaggio dal Duecento al Trecento.
1990
La memoria n. 219
100 pagine
EAN 9788838906459
Non disponibile
Eduardo Rebulla, medico e critico d’arte, è nato a Palermo nel 1950. Con questa casa editrice ha pubblicato Carte celesti (1990), Linea di terra (1995), Segni di fuoco (1995) e Sogni d'acqua (1999), che compongono una tetralogia sul tema dei quattro elementi: aria, terra, fuoco e acqua, e inoltre Stati di sospensione (2004).
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