Il tentativo di capire il perché del pluriomicidio compiuto da un adolescente del tutto normale.
Interessato all'interno funzionamento della macchina dei tribunali, fin dai giorni in cui era stato fra i giurati della Corte d'Assise di Rouen - esperienza dalla quale trasse i Ricordi della Corte d'Assise del 1914 - André Gide nel 1930 fondò una collana di memorie giudiziarie dal nome programmatico «Ne jugez pas». Non cause celebri, precisava, ma documentazione «la più autentica possibile» di casi limite, capaci di mostrare della giustizia il nudo meccanismo nell'atto del suo girare a vuoto, la logica vera, oltre la favola. Il caso Redureau - il pluriomicidio immotivato commesso da un adolescente del tutto normale - ne fu il primo titolo: fallita ogni ricognizione di moventi e cause, il tribunale si rifugiava nella «natura del delinquente», da cui far discendere il delitto (nel modo in cui i metafisici medievali derivavano dalla nozione di una sostanza i suoi eventi accidentali).
1 Gennaio 1994
Il divano n. 76
96 pagine
EAN 9788838910463
Non disponibile
Di André Gide (1869-1951), scrittore francese, questa casa editrice ha pubblicato: Il caso Redureau (1978), Ricordi della Corte d'Assise (1982) e Il viaggio d'Urien (1980).
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