Consigli sul regime alimentare da seguire; osservazioni sull’esercizio e sui benefici del sonno, sull’emicrania, sullo sbadiglio, e anche sull’oppressione della mente e sulla malinconia; fluidi e umori; lacrime e problemi femminili; il piacere della donna, i dolori del parto, l’allattamento. Un ricettario naturale che esplora il mondo delle piante, dei frutti, degli animali al fine di trarne rimedi utili per l’uomo.
Ildegarda di Bingen fu colta da visioni fin dai primi anni dell’infanzia, ma visse a lungo senza renderle pubbliche e, tanto meno, fissarle per iscritto. Fu solo nel 1136, all’età di trentotto anni, che la religiosa benedettina – diventata badessa del convento di Disibodenberg, sulle rive del Reno – decise di offrirsi allo sguardo dei suoi contemporanei nei tratti di una profetessa in contatto con l’aldilà celeste. Allora, le sue pagine furono sottoposte al giudizio del pontefice Eugenio III e, ottenuto l’avallo papale, cominciarono ben presto a diffondersi nel mondo cristiano. Ildegarda divenne consigliera di uomini fra i più noti e potenti di quegli anni – al punto che Federico Barbarossa la invitò nel suo palazzo di Ingelheim per consultarla – e predicò in chiese e cattedrali di molte città, fra cui Treviri, Magonza e Colonia. Tuttavia, non è Ildegarda visionaria e profetessa quella rimasta a noi più vicina; bensì quell’altra Ildegarda i cui libri, all’epoca, furono sottratti dalla raccolta delle sue opere inviate a Roma per il processo di canonizzazione. Erano libri che – come nel caso illustre di Cause e cure delle infermità – racchiudevano testimonianza di un’attività più terrena: quella di erborista e medica, che, per la sua familiarità col corpo e con gli elementi della natura, aveva ben motivo di suscitare inquietudine, tanto sembrava avvicinarsi a un sapere sotterraneo, confinato fra le tenebre.
Il ritratto di Ildegarda finisce per riassumersi nei termini di una contraddizione inevitabile, scrive Angelo Morino nell’introduzione al volume, da un lato – dalla parte della santa – la trasmettitrice di parola divina celebrata da papi e imperatori, e dall’altro – dalla parte della strega – la studiosa di un mondo dalle luci prossime alla notte più scura o, meglio, ritenute tali se ad avventurarvisi era una donna.
18 Aprile 2019
La memoria n. 1134
408 pagine
EAN 9788838939259
Non disponibile
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Ildegarda di Bingen (Bermersheim vor der Höhe, 1098-Bingen am Rhein, 1179) fu medica, naturalista, poetessa, musicista, esorcista, linguista, proclamata santa cattolica e nel 2012 Dottore della Chiesa Universale. Ebbe visioni fin da bambina, fu badessa e fondatrice di due monasteri, consigliera di papi e imperatori, predicatrice. Scrisse un’opera che «per quantità, vastità e varietà non ha paragoni con alcun’altra autrice del medioevo» (così nella proclamazione a dottore), e comprende due libri di visioni, due raccolte poetiche, due vite di santi, vari testi religiosi, una settantina di testi di musica sacra, un libro contenente una lingua artificiale da lei inventata. Gli scritti naturalistici, di cure e ricette sono raccolti in due tomi: Physica e Cause e cure delle infermità.
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