Una visione apocalittica e infernale di età medievale.
Visioni dell'aldilà, discese agli inferi, di antichissima tradizione e nutrite di tutti i terrori popolari, prendono vigore di genere tra il VII e il XIII secolo: vi si innesta l'ordinata cosmologia medievale (che comincia a suddividere l'Inferno e il Paradiso in cerchi e cieli, e a inframettere tra l'uno e l'altro aldilà un intermedio Purgatorio); e il lavoro letterario dei monaci (che ascoltano i racconti popolari e li filtrano per mezzo della fede) ne mette a posto le regole narrative. Delle visioni apocalittiche e infernali la Visio Tnugdali fu tra le più celebri, e certamente la più ricca di fantasie orrorifiche e tenebrose. Dante la lesse e ne venne influenzato; impressionò Bosch e la sua pittura. La stesura in manoscritto fu opera del monaco Marcus di Munster, irlandese, che nel 1149 ne consegnò copia alla Badessa del monastero di San Paolo a Ratisbona, che gli chiese di tradurla in latino.
1996
Il divano n. 113
116 pagine
EAN 9788838911262
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