Sullo scenario dei giorni bui e minacciosi che culmineranno nella tragedia di Hiroshima, la vita di una donna straordinaria che fece della propria casa «una soglia simbolica tra tecnologia e Natura».
«Facevamo parte di un gruppo che amava recarsi sui massicci del Rio Grande per cenare a lume di candela nella famosa casa in adobe di Edith Warner, dove non c'era luce elettrica né acqua corrente. Il pasto veniva servito dal suo compagno indiano dalle lunghe trecce, Tilano. Il contrasto tra il loro stile di vita indiano fuori del tempo e la realtà del XX secolo che vivevamo al Laboratorio, rappresentava un importante momento di rilassamento». Così S. M. Ulam, ricordando nella sua autobiografia (Avventure di un matematico, Palermo 1995) il periodo che lo vide impegnato nella più sconvolgente impresa tecnologica della nostra epoca. Il Laboratorio è infatti quello di Ricerca Nucleare di Los Alamos, New Mexico. E quella «famosa casa», accanto al ponte di Otowi, fu per anni l’anello di congiunzione di due mondi: il mondo della «città atomica» segreta, e il pueblo indiano di San Ildefonso, il mondo del kiva. Soglia simbolica tra tecnologia e Natura, quella casa diventerà luogo d'incontro e di ristoro - spirituale e fisico - sia per gli indiani della riserva sia, a partire dal 1942, per gli scienziati impegnati nel Progetto Manhattan. A cena da Edith racconta la vita di una donna semplice e straordinaria, che, nelle parole della poetessa e amica Peggy Pond Church, «quasi dal nulla riuscì a creare un'oasi di serenità e di bellezza» nei giorni bui e minacciosi che precedettero e seguirono la tragedia di Hiroshima. Una testimonianza originale su alcuni protagonisti della nostra Storia, presentate da due figure femminili, e dalla prospettiva liminale di uno spazio privato: la casa al ponte che unisce e separa due mondi contrapposti. Paola Cabibbo
1997
La nuova diagonale n. 24
216 pagine
EAN 9788838913570
Peggy Pond Church (1903-1986), nata e vissuta in New Mexico, è stata una figura di spicco nella vita culturale di Santa Fe. Ha al suo attivo otto volumi di poesie. Le sue uniche opere in prosa sono due biografie: The House at Otowi Bridge. The Story of Edith Warner and Los Alamos (1959), a tutt'oggi libro cult locale, per il quale ottenne il Premio Longmont, e Wind's Trail: The Early Life of Mary Austin (1990). Nel 1984 le è stato assegnato il New Mexico Governor's Award per la letteratura.
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