Chez Maxim’s. Ricordi di un fattorino

Chez Maxim’s. Ricordi di un fattorino

Traduzione dal francese Vittoria Aliberti Ronchey
Titolo originale: Mes souvenirs de chasseur de Chez Maxim's
A cura di Giuseppe Scaraffia

I ricordi del fattorino José Roman del leggendario ristorante Maxim’s, uno dei luoghi esemplari di Parigi e della sua storia, riscritti, solo per la forma, da un giovane Raymond Queneau.

«Monarchi e maragià, principi e milionari, magnati della finanza e dell’industria, diplomatici e uomini politici, tutta la nobiltà dell’universo, tutti i notabili mondiali sono venuti da Chez Maxim’s a “DIVERTIRSI” in una atmosfera di lusso e di ebbrezza, nella società delle mondane raffinate, con l’élite delle cortigiane. Se anche in quell’ambiente s’insinuavano parassiti di gran classe, spie, avventurieri, la volgarità però non era mai ammessa».
Con questa filosofia, José Roman, nelle memorie del 1939 raccontava i primi quattro decenni di esistenza del vero tempio della Belle époque. Gli erano corsi davanti, dall’osservatorio privilegiato di fattorino in realtà factotum al servizio dei capricci e delle necessità di quegli elegantissimi dandy, di quelle provocanti divoratrici di patrimoni. Al Maxim’s, per obbligo di buon gusto mancando ogni numerazione, non c’era altro modo di accontentare i clienti se non conoscendone perfettamente nomi, compagnie e gusti. Un fattorino, ricercato come l’autore di queste indiscrezioni, diventava così, obbligatoriamente, uno scrigno di segreti e un confidente, quando non anche un complice di debosce. È l’ambiente di Feydeau che Roman racconta, fatto di un’aristocrazia malinconicamente decaduta e un patriziato del denaro famelico, tanto diverso da quello del Moulin Rouge di Toulouse-Lautrec, da far credere a una lotta di classe allo champagne.
I ricordi del fattorino di Maxim’s furono riscritti, solo per la forma, da un giovane Raymond Queneau. L’autore di Zazie nel metró riesce a nascondere perfettamente la sua mano, come scrive Giuseppe Scaraffia nella Nota finale. «Ma erano proprio l’estraneità del mondo e del linguaggio di Roman a interessare quel trentenne introverso, impegnato nell’impossibile scommessa di avvicinare la lingua scritta a quella parlata».

3 Aprile 2014

La memoria n. 956

267 pagine

EAN 9788838931772

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Suggerimenti

Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche:

X

Suggerisci il libro ad un amico

Caro lettore, inserisci i tuoi dati e quelli di una persona alla quale desideri inviare questa segnalazione. Puoi inoltre aggiungere un messaggio per personalizzare la e-mail.

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽

X

Inviaci la tua recensione

Caro lettore, se desideri puoi inviarci la tua recensione di questo libro e condividerla con altri lettori.
I contenuti inseriti in questa pagina saranno pubblicati sul sito nei prossimi giorni, previa valutazione dell’editore.

Massimo 1800 caratteri

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽

X

Scrivi all’autore

Cari lettori, se volete scrivere ad uno dei nostri autori saremo lieti di inoltrare le vostre lettere.
Tuttavia, vi ricordiamo che non possiamo assicurarvi una risposta.

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽