Tra i pochi saperi della tradizione che sono sopravvissuti al processo di oblio della cultura popolare resistono quelli connessi alla cultura alimentare, al patrimonio gastronomico. Il cibo della tradizione conserva ancora memoria attiva del suo trascorso. Una memoria materiale, ma anche fortemente simbolica.
Le forme dell’alimentazione sono un fatto la cui specificità storica e culturale è quanto di più specifico dell’identità dei popoli. Da qui il peculiare valore degli studi sulle pratiche alimentari. Il tratto più significativo dell’alimentazione, forse il suo specifico rispetto a altri, consiste nell’occupare per intero il segmento ai cui estremi stanno natura e cultura. La cucina tiene sempre strette l’una e l’altra. È facile dimostrare la connessione tra i diversi modi di nutrirsi dei popoli e l’ambiente naturale nel quale essi vivono e sono vissuti nel corso dei secoli. Altrettanto facile è segnalare nella loro cucina la presenza di cibi conseguenti a scambi culturali.
Nel nostro Paese non sono pochi i cibi, ma anche le bevande, consumati grazie al fatto di trovarsi al centro di un crocevia storico di estensione secolare. Di fatto l’alimentazione ribadendo lo statuto unitario della condizione umana, ne afferma la sacralità ritualizzando le sue pratiche. Si comincia a capire solo adesso che la perdita delle tradizioni alimentari costituisce per le società un impoverimento della loro umanità. Questa opera esemplare di Piercarlo Grimaldi serve a ricordarcelo. Ad avvertirci che l’unica vera sfida dell’uomo alla morte è la conservazione della propria memoria culturale.
19 Luglio 2012
Tutto e subito n. 23
256 pagine
EAN 9788838927140
Non disponibile
Piercarlo Grimaldi è nato a Cossano Belbo nel 1945, all’incrocio della Langa pavesiana e fenogliana. È docente di Antropologia culturale e rettore nell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Pollenzo, Bra. È autore di numerosi studi tra i quali: Il calendario rituale contadino (1993) e Tempi grassi, tempi magri (1996). Ha curato diverse opere: Rivoltare il tempo (1997), Bestie, santi, divinità. Maschere animali dell’Europa tradizionale (2003), Il corpo e la festa (2004), Parlandone da vivo (2007) e Il teatro della vita (2009). Ha inoltre documentato la memoria delle culture orali, conducendo indagini di antropologia visiva e realizzando archivi multimediali (www.atlantefestepiemonte.it e www.granaidellamemoria.it).
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