Una biografia dai toni narrativi, condotta fra le pagine scritte, rivela aspetti inediti della vita di Marguerite Duras.
Quella Marguerite Duras adolescente e del suo amante cinese, incontrato a bordo di un traghetto del Mekong, sullo sfondo dell'Indocina ai primi decenni del secolo, è una storia nota. È stata raccontata in un libro di successo - L’amante, apparso nell'84 - e ripresa in un altro libro molto letto - L'amante della Cina del Nord, del '91 -, per poi finire divulgata anche attraverso le immagini di un film. Ma, soprattutto, è una storia che, occultata, ancora impedita dal ritegno nel dire, sta alla base di uno dei primi romanzi di Marguerite Duras: Una diga sul Pacifico, pubblicato nel più lontano 1950. Angelo Morino ripercorre gli anni che separano questi testi fra loro, volendo illustrare i motivi per cui una stessa vicenda ha faticato tanto a emergere in contorni fedeli all'esperienza vissuta. Ma non si tratta solo di un'indagine condotta su una certa parte dell'opera di Marguerite Duras, perché - essendo questa una traduzione di episodi della vita - lo sconfinamento verso il dato biografico è continuo quanto inevitabile. Così, insieme alla ricerca fra le pagine scritte, c'è il recupero della prima giovinezza tra le foreste del Siam e il quartiere cinese di Saigon, dei successivi anni parigini durante l'occupazione tedesca, della militanza all'interno del partito comunista, fino al coinvolgimento nel maggio '68 e nella lotta delle donne, agli eccessi determinati dall'abuso di alcol e all’ultimo periodo di fama internazionale. Ma perché nel raffronto tra la vita e l'opera, finiscono per emergere contraddizioni e figure dipendenti da dubbi sulla legittimità della propria nascita? Qual è l'uomo che la madre ha incontrato in Indocina, l'unico che avesse amato? Come mai un cane giace morto nell'abbandono sulle sabbie di una spiaggia? Di quale colore può essere la pelle della pioggia che accomuna un fratello, una sorella e l'amante di questa? Il rumore del mare è solo un’eco del brusio che sale da una strada percorsa da indigeni? Strutturata come un romanzo poliziesco, questa biografia guida lentamente alla rivelazione conclusiva, là dove - realtà o fantasma - Marguerite Duras appare nei tratti di una vecchia cinese, prima che amante a suo tempo figlia di un uomo d'Oriente. La sua opera, allora, riferirebbe la storia segreta di una madre che è stata la prima ad avvicinarsi all'altra razza e che, nell'insofferenza del padre assegnato per legge, la figlia ha voluto riscattare dalla colpa e dal silenzio vivendone e scrivendone la trasgressione sotto gli occhi del mondo.
1 Gennaio 1997
La nuova diagonale n. 20
136 pagine
EAN 9788838912917
Angelo Morino, noto ispanista e contemporaneista, professore universitario, traduttore dei grandi narratori latinoamericani, quali Gabriel García Márquez, Mario Vargas Llosa, Osvaldo Soriano, Marco Denevi, Manuel Puig, scrittore di testi di narrativa e saggi critici, è morto nel 2007 a cinquantasette anni. Con questa casa editrice aveva svolto una lunga e amichevole, preziosa collaborazione, non solo da curatore ma anche suggerendo e indicando un numero considerevole di testi da pubblicare che spesso esulavano dalle letterature di cui era specialista. Altri suoi libri nel catalogo Sellerio, La donna marina (1984), Cose d'America (1995), Nome e cognome di donna. Assunta Spina (1996), Marta Riquelme ovvero Non toccare la donna bianca (1996), Il cinese e Marguerite (1997), Il libro di cucina di Juana Inés de la Cruz (1999), In viaggio con Junior (2002), Rosso taranta (2006) e Quando internet non c'era (2009).
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