Il senso vero del libro può forse essere colto nella lettera scritta su Un treno dal Sud, allegra e vitale che pur si chiude con un'ombra di malinconia: «Scrivere mi ha distolto da questo mare fuggente con un'altra mia tarda estate... ma, "Oscuramente forte è la vita"».
«Sono per la vita - scrive Marina Cvetaeva -, per ciò che è stato. Ciò che è stato è la vita; come è stato è l'autore». Con questi racconti, in cui riappaiono personaggi e luoghi dei miei libri, continuo ad attingere al pozzo dell'esistenza. Così, dall'infanzia e dall'adolescenza in una limpida Toscana presto travolta dalla guerra, torno alla giovinezza e alla maturità nel diverso eppur tanto amato mondo siciliano, al lavoro, ai viaggi, con un'ironia intrisa di rimpianto e di tenerezza. Un'ironia che non cede nemmeno nell'incontro fra antichi compagni in cui, Come a un ballo in maschera, per riconoscersi bisogna dire chi siamo. Ma il senso vero del libro può forse essere colto nella lettera scritta su Un treno dal Sud, allegra e vitale che pur si chiude con un'ombra di malinconia: «Scrivere mi ha distolto da questo mare fuggente con un'altra mia tarda estate... ma, "Oscuramente forte è la vita"». Luisa Adorno
1995
La memoria n. 339
148 pagine
EAN 9788838911439
Non disponibile
Luisa Adorno è nata a Pisa e vive a Roma. Ha collaborato a «Il Mondo» di Pannunzio e a «Paragone». I suoi romanzi L'ultima provincia (1983), Le dorate stanze (1985, Premio Prato-Europa e Premio Pisa), Arco di luminara (1990, Premio Racalmare-Leonardo Sciascia e Premio Viareggio), La libertà ha un cappello a cilindro (1993), Sebben che siamo donne... (1999, Premio Vittorini) e Foglia d'acero con Daniele Pecorini Manzoni (2001) pubblicati da questa casa editrice, sono tradotti in varie lingue. Nella stessa collana i racconti di Come a un ballo in maschera (1995, Premio Donna Martina Franca).
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