Le vicende di Angel, innamorato di Ana, la letteratura, il vivere al limite, la musica di Jim Morrison: tra rapine a mano armata e discussioni intellettuali la sete estrema di vita si consuma in una scorribanda anarchica e delittuosa. Il diario visionario di un giovane eroe-antieroe che sogna di essere scrittore.
Attraverso un lavoro di vulcanico rimescolamento dei generi letterari; attraverso l’emersione narrativa di ogni mito attuale, cercato in più o meno tutte le espressioni della cultura e della immaginazione, alta o bassa; attraverso l’instancabile invenzione di figure, forgiate in parte dalla sua esperienza, in parte dalle più influenti avanguardie novecentesche, in parte da una fantasia intellettuale ed eversiva che ricorda Borges e Cervantes, Roberto Bolaño, nella sua vita prematuramente finita, ha scolpito l’opera più innovativa dell’attuale panorama letterario. Quella, comunque, su cui si misura chi sia oggi impegnato in qualsiasi modo con la potenza della scrittura, il suo senso e i suoi confini. Qui, in collaborazione con uno dei maggiori scrittori catalani d’oggi, racconta un intreccio d’azione violenta, una storia pulp.
Angel Rios di Barcellona è innamorato in parti uguali di più oggetti di desiderio: di una giovane delinquente sudamericana esule; della letteratura di Joyce; della musica dei Doors; del vivere pericolosamente. Ana, la bella amante criminale, lo trascina in un viaggio disperato di rapine e amore, una corsa a velocità massima verso la fine (con nella mente la colonna sonora delle note di The End di Jim Morrison). E ogni impresa, spensieratamente crudele, dai rapimenti alle futili violenze, è accompagnata da colte discussioni, bizzarramente fuori luogo, e banalizzazioni sconsolate del male. La fine non sarà quella cercata, e forse non sarà proprio, semplicemente.
Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce è quindi una specie di svisceramento, per mezzo di un ininterrotto scorrere di immagini, visionarie e quotidiane allo stesso tempo, del luogo letterario tipico che ha prodotto un gamma che corre per esempio dalla criminal story di Bonnie e Clyde, al più intellettuale À bout de souffle: la sete anarchica di vita che si consuma in una scorribanda delittuosa.
Le pagine riversano un fluire inebriante di personaggi-limite e di situazioni derivate dalla vita e dall’arte, contenenti un profluvio di citazioni nascoste. Ed è questo modo di scrivere, nutrito di polivalenti suggestioni e dotato di un’eleganza che seduce senza apparire, uno degli elementi più luminosi, durevoli e ammalianti di ogni narrazione in cui Bolaño abbia impegnato la sua arte.
25 Agosto 2011
La memoria n. 862
220 pagine
EAN 9788838925771
Fuori catalogo
Roberto Bolaño è morto nel 2003 (era nato nel 1953), nel pieno di una vita d'artista complicata dalle vicissitudini dell'esistenza, e di una creazione incessante, interpretata anche come stimolo e provocazione, alla maniera di quell'avanguardia Dada o situazionista che amava tanto. Questa casa editrice ha pubblicato: La letteratura nazista in America (1998), Stella distante (1999), Chiamate telefoniche (2000), I detective selvaggi (2003, 2009), Notturno cileno (2003), Puttane assassine (2004), La pista di ghiaccio (2004), Un romanzetto canaglia (2005), Monsieur Pain (2005), Il gaucho insostenibile (2006), Anversa (2007) e Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce (con A. G. Porta, 2007, 2011). Notturno cileno è stato inserito nella lista dei dieci migliori libri del 2003 dal «Los Angeles Times Book Review» e scelto da Susan Sontag come il libro dell'anno per Times Literary Supplement.
A. G. Porta oltre a questo romanzo con Bolaño (Premio Ámbito Literario de Narrativa 1984) ha scritto racconti e nel 2001 El peso de aire.
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