Giorgio frasca Polara, con la mano lieve ma l'ironia raffinata del giornalista di razza e di lunga carriera, disegna una guida ai misteri della Sicilia.
«In questi racconti ho voluto provare a narrare, per quel che so, lo spirito pubblico di questa nazione, attraverso cronache, fatti, episodi che ho conosciuto o vissuto nel corso della mia vita e del mio lavoro (quasi) cinquantennale di cronista. Non so, in verità, se questa nazione esista davvero, e non so neppure se esista questo spirito pubblico; o se la sicilianità/sicilitudine sia una pura invenzione letteraria o politica, o sia l'"ideologia" che serve a giustificare da un lato il separatismo e dall'altro il razzismo del Nord. Io so che esistono, e sono veri, i siciliani. E sono veri i fatti che racconto». Attraverso questi fatti da cui emergono ritratti e situazioni che non possono essere che siciliani (almeno prima degli anni in cui «la palma - come diceva Sciascia - cominciasse a risalire la penisola»), Giorgio Frasca Polara, con la mano lieve ma l'ironia affilata di un giornalista di razza e di lunga carriera, disegna una guida ai misteri della Sicilia. Una guida ai misteri del luogo probabilmente più misterioso per un giornalista, per un osservatore, per un opinionista che debba riferire e spiegare, a chi siciliano non è, cosa accade nell'Isola e soprattutto come i siciliani reagiscono a ciò che accade. Un paio di stragi mai chiarite (ma passate lisce in tribunale); due o tre falsi cherchez la femme a nascondere realtà politicamente pericolose: e per tutti il caso Tandoy che scosse l'Isola e la Democrazia Cristiana anni Sessanta; catastrofi naturali e provocate dall'incuria, che non solo il malgoverno non pagò ma riuscì addirittura a trasformare in lucrosi affari: così la frana di Agrigento o il terremoto del Belice. E poi personaggi: dall'ultimo capo della vecchia mafia che va al confino, all'ultimo cardinale per cui la mafia non esisteva. Una intervista a Sciascia. Inchieste «vecchio stile»: sull'epopea triste e grandiosa dell'emigrazione dal Sud. E pur dietro il dramma, il giornalista col gusto di narrare, come Frasca Polara, vede affacciarsi sempre la smorfia della farsa. Con la stessa duplicità, con la stessa ambiguità, dell'odio amore di chi assiste da siciliano e da osservatore alle cose della Sicilia e dei siciliani.
1 Gennaio 2004
La memoria n. 621
248 pagine
EAN 9788838919305
Giorgio Frasca Polara (Roma, 1937) è giornalista. Per questa casa eidtrice ha curato l'edizione critica, con riproduzione del manoscritto, del Memoriale di Yalta di Togliatti (1988), e pubblicato La terribile istoria dei frati di Mazzarino (1989).
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