Il destino di un eretico

Il destino di un eretico

Lingua originale: russo
Titolo originale: Robert Mayer
A cura di Gemma Gallo
Nota di Victor Zaslavsky

Una biografia, appassionata, di piglio romanzesco, del fondatore della termodinamica, intenta a rivoltare la concezione scientifica del mondo con: «la tendenza dell'universo al riposo, alla morte».

Biografia, appassionata, di piglio romanzesco, del fondatore della termodinamica, che potrebbe svolgersi come esempio di quel che lo storico della scienza Thomas Khun intende con celebre formula di «struttura delle rivoluzioni scientifiche»: e proprio perché a Zamjatin - scrittore russo tra i profeti degli incubi del Novecento - di Robert Mayer interessava il nucleo più letterario e metastorico delle teorie fisiche, «la tendenza dell'universo al riposo, alla morte»; il carattere di rottura eretica, anomalia, isolamento e ribellione estetica. E lo attraeva il contrasto tragico tra quel nucleo di pessimismo cosmico e l'eroico furore di una vita sposata a rivoltare la concezione scientifica del mondo: leggendovi un ammonimento degno di eco e di memoria.

1988

La memoria n. 181

116 pagine

EAN 9788838905032

Non disponibile

Autore

Evgenij Ivanovič Zamjatin (1884-1937), oppositore dello zarismo e rivoluzionario della prima ora, fu presto perseguitato dal nuovo regime sovietico fino all'esilio a Parigi nel 1931. Narratore, scrittore di teatro, saggista, critico e organizzatore culturale (fu tra gli ispiratori del movimento dei Fratelli di Serapione) l'intera sua opera è attraversata dal travaglio che oppone l'utopia collettiva realizzata al libero estro individuale: il romanzo Noi (del 1922, pubblicato a Londra nel 1924 e fino al 1988 sconosciuto in Urss), il suo scritto più noto che descrive una società «perfetta» in cui non c'è spazio per nessuna libertà individuale, inaugurò la letteratura dell'antiutopia, influenzando più tardi Orwell e Huxley. Tra le altre opere: i racconti La vita in provincia (1911), Gli isolani (1917), Racconti empi (1927); il romanzo In capo al mondo (1914); le opere teatrali I fuochi di San Domenico (1922), La pulce (1925), Attila (1928); il breve saggio Sulla letteratura, la rivoluzione, l'entropia e altre cose (1929).

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