Il «detective è morto» perché il vecchio modo di fare giustizia non funziona più. È morto Knapp, il re del traffico di droga nell’immaginaria città inglese dove si svolge la serie investigativa. Immediatamente si accende la lotta barbarica per la sua eredità e spuntano i primi cadaveri di due trafficanti ben noti alla polizia. Harpur sa chi sono gli assassini ma si rifiuta di fare il nome del suo informatore consentendo di fatto al proscioglimento dei colpevoli. Una storia intricata per Colin Harpur e Desmond Iles, gestori del disordine nella zona grigia tra legge e crimine.
Seguendo le inchieste di Colin Harpur e Desmond Iles – gli umani troppo umani eroi della serie ideata da Bill James a rappresentare il lato oscuro dell’Inghilterra in età post-thatcheriana – ci rendiamo conto che tutto questo movimento ansioso, questi dialoghi spezzati e aggressivi, questa avidità diffusa che sembra non riuscire mai a placare una sete disperata, questi eccessi selvaggi hanno un unico fine. Quello di raccontare la storia di come il crimine abbia cambiato in tutto il tessuto e la natura della società. Da questo punto di vista, i detective che troviamo nelle pagine di questa serie assomigliano, assai più che ai moderni cavalieri erranti di cui parlava Chesterton in un’indimenticabile pagina sull’utilità morale del romanzo giallo, a terminator che combattono contro alieni. Esseri la cui etica, ben più che discutibile secondo i canoni del comune cittadino, è costruita sperimentalmente per poter meglio adattarsi a un virus mutante che minaccia l’organismo sociale. Così, in questo romanzo il «detective è morto» perché il vecchio modo di fare giustizia non funziona più. «Protezione non è la parola esatta, Harpur. No. Qui si tratta di offrirlo in sacrificio. Anzi, è lui che si è offerto volontario», precisa il capo Desmond Iles al suo Soprintendente Colin Harpur. La storia è intricata.
È morto Knapp, il re del traffico di droga nell’immaginaria città inglese dove si svolge la serie investigativa. Immediatamente si accende la lotta barbarica per la sua eredità e spuntano i primi cadaveri di due trafficanti ben noti alla polizia. Harpur sa chi sono gli assassini. Glieli ha rivelati un informatore, ma al processo, per timore che venga ucciso per vendetta, si rifiuta di fare il suo nome e i colpevoli sono scagionati. L’informatore di Harpur è Keith Vine, un po’ pedina un po’ spietato protagonista di un enorme affare. Sulla sua testa si incrociano le strategie opposte dei poliziotti. Mentre Harpur vorrebbe proteggerlo, il capo supremo vuole liberarsene e Desmond Iles lo vuole fare strumento di un suo piano. Da parte sua, Vine cerca di sfruttare questi diversi disegni per i suoi fini, e attrae tutti quanti in un labirinto di paura e di rischio.
E tutti, poliziotti, affaristi, criminali, mogli e amanti, restano presi nel vortice di un gioco alimentato dalla legge della cupidigia, unica ortodossia sociale.
15 Marzo 2012
La memoria n. 884
328 pagine
EAN 9788838926464
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Bill James – definito dalla critica «il miglior prosatore del giallo britannico» – è lo pseudonimo del gallese James Tucker, ex giornalista di cronaca nera, collaboratore della rivista umoristica Punch e autore di testi di critica letteraria. È l'inventore della serie di Harpur e Iles, che coinvolge poliziotti e criminali di tutti i tipi, presi nel loro ambiente umano e familiare. Con questa casa editrice ha pubblicato: Protezione (2008, premiato in Francia quale miglior poliziesco europeo nel 2004), Confessione (2009), Club (2010), Rose, rose (2011), Il detective è morto (2012), Il mattatore (2012), Tip Top (2013), Un taglio radicale (2015) e Uccidimi (2017).
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: