Londra, metà anni Cinquanta. Una ragazza sola in una metropoli a fare i conti con la vita e soprattutto con se stessa, con l’orrore della guerra e del nazismo, ma con una voglia di sopravvivere davvero unica. Abbandonata in un locale dell’accademia universitaria, dove per la sua tenacia è riuscita ammessa, Lorenza ruba l’attrezzatura per girare un film. Comincia così il movimento del Free Cinema inglese, una delle «onde nuove» più trascinanti della cultura europea in generale e che ha segnato, con le sue storie di periferie malinconiche e giovani qualunque, il cinema contemporaneo.
Londra, metà anni Cinquanta. Abbandonata in un locale dell’accademia universitaria, dove per la sua tenacia è riuscita ammessa, una ragazza italiana ruba l’attrezzatura per girare un film. Comincia così il movimento del Free Cinema inglese, una delle «onde nuove» più trascinanti della cultura europea in generale e che ha segnato, con le sue storie di periferie malinconiche e giovani qualunque, il cinema contemporaneo, Ken Loach compreso.
La ragazza era Lorenza Mazzetti e in Diario londinese racconta tutto quello che successe intorno alla preparazione del suo film Together, il primo documento del Free Cinema. Racconta dei giorni e delle persone che, assieme a lei, iniziarono il movimento. E i personaggi sono prima di tutto il terzetto di futuri grandi registi Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson che, con Lorenza, del Free Cinema firmarono il manifesto.
«Volevo lasciare la Toscana» comincia l’autrice, perché dietro le sue spalle stava la truce tragedia. Dello zio Robert Einstein e della famiglia di lui che l’aveva adottata. Erano stati sterminati dai nazisti nel 1944, di fatto dinnanzi agli occhi di lei bambina e della sorella, forse per vendetta contro l’altro Einstein, il grande Albert. Questa storia Lorenza Mazzetti ha raccontato in un breve capolavoro, Il cielo cade, e il ricordo ritorna per lampi anche in questo diario. Ma solo come se fossero sogni che parlano di un dolore che non si quieta, perché invece questo libro è percorso da una fervida energia creatrice, felice di giovinezza e di voglia di sorprendersi.
In linea con l’ardore di autenticità della nuova espressività scoperta, la prosa di queste pagine è voluta senza orpelli e senza aggettivi: un racconto verità che staglia immagini, non narra eventi, per consegnare, sullo sfondo di una metropoli che non ha sonno, il ritmo di un meraviglioso momento dell’intelligenza e della vita.
23 Gennaio 2014
La memoria n. 948
156 pagine
EAN 9788838931451
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Lorenza Mazzetti (Roma 1927-2020), ha vissuto l’infanzia in Toscana, nella villa della famiglia della zia paterna, sposata a Robert Einstein, cugino di Albert. Il cielo cade (Premio Viareggio del 1962, pubblicato da questa casa editrice per la prima volta nel 1993 e poi nel 2023 con 17 dipinti dell’autrice), che narra di quell’infanzia, è diventato film nel 2000 con Isabella Rossellini per la regia di Andrea e Antonio Frazzi.
È stata regista cinematografica e ha fondato con Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson il «Free Cinema Movement», esperienza narrata in Diario londinese (Sellerio, 2014).
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